BRINDISI, mostra paolo de cuarto
UN’INTERESSANTE MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA SARA’ ALLESTITA A BRINDISI DOPO MILANO, NAPOLI E MATERA. “TRACCE”, SI CHIAMA COSI’ L’ESPOSIZIONE DEDICATA ALLE OPERE DI PAOLO DE CUARTO E AL SUO PERCORSO PITTORICO, CHE VEDE PROTAGONISTA IL TEMPO E I SEGNI LASCIATI DALLE RECLAMI E DAI BRAND CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA PUBBLICITA’
PAOLO DE CUARTO: Tracce, sarà a Palazzo Granafei-Nervegna, Brindisi dal 5 dicembre 2014 al 18 gennaio 2015 organizzata da E.M.A. preziosi d’arte con la collaborazione di Spirale di Milano, patrocinata dal Comune di Brindisi, in occasione degli eventi invernali previsti dall’amministrazione comunale ed insieme alla rassegna di Andy Warhol “The American dream”, la mostra è figlia di un progetto itinerante curato da Achille Bonito Oliva che ha già visto protagoniste città come Milano, Napoli e Matera.
Paolo De Cuarto nasce a Catanzaro nel 1972. In Calabria inizia la sua ricerca sulla materia e sulla plasticità delle immagini. Negli anni novanta si trasferisce a Milano, dove frequenta gli ambienti dell’Accademia di Brera, ma formandosi in “bottega” (vecchio stile), come assistente del Maestro Mimmo Rotella. Finito questo sodalizio intellettuale, nel 2002 le strade si dividono e Paolo continua in autonomia la sua ricerca, consolidando una cifra stilistica propria ed originale. La tecnica che predilige è quella dell’intonaco su tela grezza che meglio si adatta all’emulazione di un’immagine murale logorata dal tempo. Egli stesso dichiara di esser affascinato proprio da quella patina che il passaggio degli anni e degli agenti atmosferici lasciano sulle reclami di una volta (che erano direttamente dipinte su muro). La scelta dei soggetti non è mai ovvia e banale ma sempre riconoscibile, perché l’arte è un mezzo di osservazione e “l’artista deve far vedere ciò che gli altri guardano velocemente” come afferma lo stesso De Cuarto “l’artista deve avere questa sensibilità”.
Come ha già fatto per la città di Matera, creando un’opera legata al territorio dal materiale utilizzato (polvere di tufo di Matera) e non dall’iconografia scelta, anche per Brindisi l’artista pensa ad un omaggio che si ispirasse alla città. Dopo un’approfondita ricerca sulla provincia, per non cadere nella banalità di una figura che riproducesse un monumento immediatamente riconoscibile, Paolo De Cuarto resta affascinato dai trulli di Alberobello e dai simboli che fanno di questi i trulli più famosi d’Italia. Sceglie il Sole come buon auspicio e attratto dal segno primitivo lo “spatola” su sfondo nero estremamente materico proprio come i tetti di queste particolari architetture che da sempre sono un punto fermo per l’orgoglio della provincia di Brindisi.
Artista sensibile e profondo, Paolo De Cuarto segue le tracce del tempo nella nostra storia e nel nostro territorio, decontestualizzandole ed elevandole ad opere per raccontare all’osservatore quello che rischierebbe di restare una vecchia pubblicità su un muro logorato dal tempo.