BRINDISI, SAN GIOVANNI AL SEPOLCRO , RIFIUTI VICINO LA CHIESA: LO SFOGO DI SANAPO
“Dissacrare un luogo cosi sacro (scusate il gioco di parole)”. E’ questo lo sfogo sul social network Facebook di Federico Sanapo, ricercatore e studente di archeologia all’Università di Bari, già balzato agli onori della cronaca per i suoi studi sulla chiesa di San Giovanni al Sepolcro, e per i problemi avuti con alcuni studiosi locali.
Sanapo riprende quindi l’articolo del 30 dicembre 2014, denunciando anche sul suo profilo facebook come un monumento del genere debba andare valutato e salvaguardato da certi scempi. La chiesa o meglio il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, è una delle meraviglie più importanti di Brindisi, una delle sedi secondo gli studi di Sanapo dei Cavalieri Templari a Brindisi. Lo dimostrano i numerosi simboli incisi nella pietra, nonchè alcuni storici del passato che vedono in San Giovanni al Sepolcro una perfetta riproduzione della rotonda dell’Anastasis costantiniana di Gerusalemme, ove si trovava secondo la storiografia cristiana, il corpo di Gesu Cristo. San Giovanni sarebbe la copia più fedele, o almeno vicino ad essere tale, del monumento gerosolimitano. “…Quando un bene non viene valorizzato a dovere, succede questo. Succede che non si capisca l’importanza storica e archeologica di questo posto, anzi sembra proprio che non lo vogliate capire. Ma d’altronde quando in città tutti pensano ai propri interessi, quando chi si occupa di storia a suo dire getta fango sul lavoro altrui, quando davvero c’e qualcuno che vuole valorizzare un tesoro perche di questo si tratta, questo e la Chiesa di San Giovanni al Sepolcro, si preferisce tagliar le gambe, dargli del pazzo, etc etc.” Questo è uno dei moniti lanciati da Federico sul social network, che quindi farebbe pensare come neanche la popolazione locale sia conscia del tesoro che Brindisi ha nel suo centro storico. “A parte i Templari e tutto il resto” – aggiunge Federico – “credo che gettare dell’immondizia su un luogo cosi sacro quale una chiesa medievale del XII-XIII secolo sia davvero da matti. Probabilmente la gente che ha fatto ciò, è insensibile alla cultura,all’arte e all’archeologia. “Non è la prima volta che i monumenti cittadini vengono usati diversamente dalla loro reale funzione”-chiosa Federico – “e dopo i concerti organizzati su aree sacre come la cattedrale e la stessa San Giovanni al Sepolcro, adesso gli usiamo anche come pattumiera. Credo che sia davvero uno scandalo, e invito tutta la città ha farsi davvero un esame di coscienza serio”. Lo sappiamo tutti in che acque culturali naviga la città di Brindisi, anche se gli sforzi dell’amministrazione ci sono davvero tutti, ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti. L’episodio di San Giovanni rappresenta una vera e propria “brutta cartolina” per chi giunge a visitare il bellissimo monumento, oggetto di visita di numerosi turisti anche stranieri. Aggiunge poi e conclude Federico sul social: …”vivamente pregherei il Comune e gli addetti alla nettezza urbana, di scovare e punire i colpevoli e multarli sonoramente! Chiunque sia deve pagare questo sfregio sacro, arrecato ad un monumento simbolo della nostra città, nonché per rispetto a tutti quei Cavalieri che hanno realizzato tutto ciò! “