Cultura, cinema e teatro per una serata speciale ai Cantieri Koreja in collaborazione con Apulia Film Commission. Intervengono l’autore, Vittorio Gaeta, Luigi De Luca e Alessandro Valenti a seguire PALADINI DI FRANCIA 15 gennaio Cantieri Teatrali Koreja (Le).
Nella sezione dedicata gli incontri letterari curata da Vittorio Gaeta, STRADE MAESTRE la stagione teatrale promossa da Cantieri Koreja, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Puglia giovedì 15 gennaio alle ore 18.30 (INGRESSO LIBERO) ospita per il primo appuntamento JEAN-PAUL MANGANARO autore del volume FEDERICO FELLINI (ed. Il Saggiatore). Alla serata parteciperanno l’autore, Vittorio Gaeta, Luigi De Luca Vice Presidente Apulia Film Commission e Alessandro Valenti, Sceneggiatore. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Apulia Film Commission.
Professore emerito di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Lille III, Jean-Paul Manganaro è profondo conoscitore dell’Italia. Non si può parlare di Jean-Paul Manganaro senza citare la sua profonda amicizia con Carmelo Bene: ne ha accompagnato la carriera artistica e il grande successo in Francia, condividendo passioni e frequentazioni (decisiva quella con il filosofo Gilles Deleuze). Manganaro ha pubblicato per Seuil Le Baroque et l’Ingénieur. Essai sur l’écriture de Carlo Emilio Gadda (1994) e Italo Calvino. Romancier et conteur (2000). Ha tradotto in italiano opere di Artaud e Deleuze e, in francese, romanzi e saggi di Gadda, Tomasi di Lampedusa, Calvino, Testori, Mari, Del Giudice, oltre alle Opere di Carmelo Bene.
Nessun regista più di Federico Fellini ha contribuito a costruire e diffondere nel ventesimo secolo il mito dell’italianità. Nessuno più di lui ha saputo raccontare in immagini il nostro paese, traducendolo in un complesso sistema di simboli, e diventando un simbolo egli stesso.
In quarant’anni di carriera, attraverso una complessa elaborazione intellettuale, Fellini ha dimostrato come il sogno, la memoria, la poesia possano costituire la sostanza del fare cinema. La sua attività ha conosciuto fasi anche molto diverse, dall’ispirazione neorealista della Strada e delle Notti di Cabiria al progressivo distacco dal modello rosselliniano con la consacrazione della Dolce vita; dalla trasposizione dell’infanzia romagnola in Amarcord alle variazioni grottesche di Satyricon e Casanova, fino al capolavoro assoluto, 8½, in cui il reale lascia definitivamente campo libero all’immaginario e all’onirico. Federico Fellini è un percorso denso e lirico nella filmografi a del maestro, che ne mette in luce tutte le ossessioni e i temi ricorrenti. Le donne, innanzitutto: magnifiche, materne, vittime inermi o terribili carnefici, un femminile multiforme interpretato da Anita Ekberg, Anouk Aimée e Claudia Cardinale; e poi la riflessione sul corpo dell’attore; Marcello Mastroianni come alter ego; Roma e la romanitas; la provincia paradigma di un vivere opaco e conformista; il teatro di varietà, il circo, la parata, la caricatura e il fumetto, in un’originale mescolanza di elementi della cultura popolare e di massa, rielaborati a creare uno stile impareggiabile. Jean-Paul Manganaro procede in un’intima esplorazione dell’opera felliniana lasciando ampio spazio ai film – a ciascuno è dedicato un capitolo del libro – di cui svela l’architettura e definisce il codice estetico. Si compone così una moltitudine di echi, associazioni, eterni ritorni, mentre davanti ai nostri occhi scorre un’inedita storia dell’Italia contemporanea, insieme ai fotogrammi di una vicenda umana e artistica straordinaria.
A seguire PALADINI DI FRANCIA il pluripremiato spettacolo di Koreja con la regia di Enzo Toma. una storia senza tempo, resa attuale attraverso il gioco del teatro nel teatro dove i personaggi dell’Ariosto come pupi, ritornano in vita, ognuno diverso dall’altro, raccontando le conseguenze della guerra e dell’amore, il destino e la ricerca quotidiana della propria dignità in un viaggio meraviglioso e poetico. Quattro attori per undici parti e altrettanti pupi, cambiano identità di scena in scena: undici pupi che si comportano in modo diverso se sono in scena o appesi fuori scena Angelica, Rinaldo, Astolfo, Bradamante, Fiordiligi e Orlando al cospetto di Carlo Magno raccontano una storia chiarissima e comicamente, ineluttabilmente, tragica. Come la vita. Ad ispirare lo spettacolo, Boiardo e Ariosto, Celati e Calvino.
Ma soprattutto la tradizione dei Pupi siciliani e “La chanson de Roland”, Pasolini di “Che cosa sono le nuvole” e, ancora, Shakespeare e Rostand ma anche Amleto, Riccardo III, Macbeth, Bottom e Cyrano de Bergerac. Poi c’è Tolstoj di “Guerra e pace” e una serie di canzoni da “Che cosa sono le nuvole?”, il capolavoro di Domenico Modugno cantato proprio per Pasolini, e poi una canzone che non è nello spettacolo, ma che lo ha nutrito: la versione italiana di “Bang bang”, cantata da Dalida, dove amore e colpi di pistola attraversano prima i giochi dell’infanzia e poi l’età adulta.
dedicato a Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini
di Francesco Niccolini
regia Enzo Toma
con Francesco Cortese, Carlo Durante, Emanuela Pisicchio, Silvia Ricciardelli
assistente alla regia Valentina Impiglia
ideazione scene Iole Cilento
realizzazione scene Porziana Catalano, Iole Cilento
musiche originali Pasquale Loperfido
voce di Carlo Magno Fabrizio Saccomanno
disegno luci Angelo Piccinni
tecnici di compagnia Angelo Piccinni, Mario Daniele
Incontro letterario INGRESSO LIBERO
Paladini di Francia: Intero euro 10 – ridotto (under 30 – over 60) euro 5
INFO:
Cantieri Teatrali Koreja • Tel 0832 242000 / 240752
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.00