Questa mattina, si è svolta, presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e delle acque, una Conferenza dei Servizi sullo stato delle caratterizzazioni, messa in sicurezza e bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Brindisi.
Un momento atteso da parte di molte aziende della zona industriale del territorio allocate nel perimetro dell’Area Sin e considerato importante dalla CGIL per fare chiarezza sulle reali condizioni ambientali e per accelerare le procedure per le opere di bonifica.
In apertura il MATTM ha relazionato rispetto agli esiti della conferenza istruttoria tenutasi a giugno scorso e ha informato che riguardo la richiesta di un aggiornamento delle sostanze da considerare nell’ambito delle analisi di rischio per tutte le aree SIN, il nuovo elenco sta per essere pubblicato sul sito del Ministero. Ha inoltre comunicato che è stato espresso parere positivo al progetto esecutivo per la bonifica dell’acqua di falda dell’area di proprietà di Edipower e che sta per essere pubblicato il provvedimento definitivo per l’area del parco Cillarese. Riguardo invece alla caratterizzazione delle aree portuali l’autorizzazione a procedere è vincolata ad alcune prescrizioni: all’utilizzo della nuova check-list e alle attività monitorate dall’ARPA. Non è invece ancora chiusa l’istruttoria relativa alla società Cascione sia per l’avvio dell’analisi di rischio sanitario e sia perché si chiede alla Provincia di procedere rispetto alle caratterizzazioni dell’acqua di falda. E’ stato poi chiesto a Basell di avviare le procedure per l’analisi di rischio sanitario e per il progetto di bonifica dell’area. Infine è stata data informativa sulla certificazione data dalla Provincia di Brindisi ad ENEL per “asse attrezzato e Centrale” per chiusura del procedimento per la matrice “suolo”.
In riferimento alla discussione che si è quindi avviata sugli altri punti all’ordine del giorno, come Cgil esprimiamo forte preoccupazione riguardo il conflitto istituzionale, registrato anche oggi, tra i tecnici di Provincia, Regione e Ministero, riguardo “chi deve fare che cosa”, rispetto, cioè, a competenze e responsabilità autorizzative, che significa di fatto per il territorio, continuare a subire situazioni di stallo che allontanano sempre più le azioni di messa in sicurezza del Sito e qualsiasi nuovo investimento.
Nel corso dei lavori sono stati presentati i risultati delle analisi e/o validazioni effettuate da ARPA Puglia relative alle società: ECOSERVICE, ENEL, Società ECOLOGICA, polo Petrolchimico, Sanofi Aventis.
Riguardo alle aree di proprietà del Comune di Brindisi sono stati presentati i risultati delle attività di caratterizzazione di alcune aree, tra cui quella di Fiume Grande in cui è stata rilevata la presenza di inquinanti non riconducibili agli insediamenti produttivi esistenti, condizione che ha portato il Ministero a chiedere l’apertura di un’istruttoria alla Provincia di Brindisi.
Sono state infine date notizie sullo stato dell’arte di procedimenti riguardanti altre aziende e lo stesso consorzio ASI.
In conclusione preme evidenziare che non è più tollerabile che il processo di bonifica del sito SIN si trascini da anni senza arrivare a concrete soluzioni, che significano chiusura definitiva dei procedimenti, con progetti esecutivi realmente rispondenti alle migliori soluzioni tecniche e ai conseguenti impegni economici da parte di tutti i soggetti interessati. E rispetto alle risorse economiche sappiamo che ci sono somme già versate dalle aziende attraverso le transazioni sottoscritte con il Ministero, ci sono invece aziende che devono ancora pagare, così come vorremmo sapere quali siano realmente le somme impegnate per Brindisi da parte dei diversi livelli istituzionali, e quanto si è riusciti a recuperare delle somme già distratte dalla destinazione d’uso legittimo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Nell’immediato, intanto, è importante capire ciò che è stato definito per l’area di Micorosa, su cui diventa necessario chiedere un aggiornamento puntuale al Comune di Brindisi.