Al Teatro Verdi di Brindisi sono protagonisti, martedì 10 e mercoledì 11 marzo (ore 20.30), i «Personaggi» partoriti dal talento comico di Antonio Albanese: un modo divertente e originale di raccontare l’Italia di oggi
L’appuntamento al Teatro Verdi di Brindisi, martedì 10 e mercoledì 11 marzo (ore 20.30), è di quelli da non perdere: Antonio Albanese porta in scena i suoi «Personaggi» geniali e singolari, abitanti di una realtà deformata ma legata al nostro tempo. Cetto La Qualunque, ma anche Epifanio, l’Ottimista, il Sommelier, Alex Drastico e Ivo Perego, sono maschere e insieme prototipi della nostra società, sempre attuali con le loro facce e i loro caratteri caricaturati che si ritrovano nel vicino di casa, nell’amico del cuore, in noi stessi.

Antonio Albanese - ph Roberto SerraA questi «Personaggi» Albanese dà il corpo e l’anima con la sua interpretazione sempre magistrale. In scena uomini del Sud e del Nord, arrabbiati e sognatori, qualunquisti, lavoratori stacanovisti e idealisti svagati. Maschere, un po’ macchietta e un po’ stereotipo, che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e amare, una sarabanda di sagome grottesche e strampalate nella quale la nevrosi, l’alienazione, lo scardinamento affettivo della famiglia, l’ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a rileggere e riflettere sulla realtà.

«Vorrei che dopo un mio spettacolo tutti si sentissero un po’ meno soli, un po’ più allegri, un po’ più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre», dice Albanese.

Lo spettacolo mette in rassegna alcuni tra i più familiari characters disegnati e animati da Antonio Albanese: l’ingegner Ivo Perego si ispira al modello dell’industriale brianzolo dedito solo al lavoro. È sposato ma non vede sua moglie dal tempo dell’unica sua vacanza, fatta a Sharm el Sheikh, in una notte in cui concepì il figlio Manuel, che da grande diventerà un tossicodipendente. Ha un capannone enorme di Eternit, in cui produce Eternit. Epifanio, invece, è un personaggio timido e poetico, adora una piantina di valeriana che porta sempre con sé in un vaso.

E mentre l’Ottimista ripete «bene, molto bene», il Ministro della Paura controlla le nostre vite annunciando che «una società senza paura è come una casa senza fondamenta e, seguendo correttamente questo stato d’animo, io aiuto il mondo a mantenere ordine». Non manca il collerico Alex Drastico, una delle creature più antiche, che alla caricatura del siciliano DOC aggiunge riflessioni semiserie sulla mafia: un vecchio classico rivisitato rispetto alla versione del mitico videocitofono della «Gialappa’s». E poi l’attesa “discesa in scena” della superstar della serata, quel Cetto La Qualunque, politico calabrese depravato e buzzurro, dispensatore dei peggiori luoghi comuni di una certa classe politica, demagogica e ignorante, che campa sulle solite mirabolanti, quanto vuote, promesse elettorali.

Chiude la serata il Sommelier, vestito con grembiule nero e al collo il tastevin, che osserva, fa roteare e annusa un calice di vino. Al termine della lunga degustazione, con appropriato sottofondo musicale, l’assaggiatore pronuncia, da esperto, frasi scontate come «è rosso», oppure «è vino» o, alla fine dell’opera, «è finito».

Antonio Albanese apparecchia sul palcoscenico i suoi “mostri” umani, assurdi, fantasiosi. E sulle tavole del teatro brindisino l’attore di Lecco con origini siciliane darà fondo alle sue capacità tanto mimiche quanto gestuali con un’agilità sorprendente.

I «Personaggi», insopportabili, disonesti, furbi, oppure cocciutamente buoni e visionari, nel bene e nel male siamo noi italiani. «Perché siamo quelli della commedia dell’arte», ha sottolineato il protagonista. I testi sono di Albanese e Michele Serra con Piero Guerrera e Giampiero Solari. Solari firma la regia.

Si comincia alle ore 20.30
Durata dello spettacolo: 1h e 45min senza intervallo
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it
Tel. (0831) 229230 – 562554