Organizzata dalla Cia – Confederazione Italiana Agricoltori
Si è parlato dalla nuova Pac – la Politica Agricola Comunitaria – e di alcune misure del nuovo Psr Puglia, il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Puglia in via di approvazione, nel corso di una partecipata iniziativa svoltasi qualche giorno fa a Ostuni (Br) presso la sala della Biblioteca Comunale, organizzata dalla locale sede della Cia (Confederazione italiana agricoltori).
Oltre duecento agricoltori hanno partecipato all’incontro per conoscere tutte le novità sulla nuova programmazione 2014/2020 che andranno ad impattare fortemente sui premi annuali dei titoli che ancora ad oggi AGEA non ha quantificato secondo la nuova regolamentazione.
Ad illustrare le linea guida della nuova PAC è stato il direttore provinciale della Cia di Brindisi Luigi D’Amico, il quale, con il supporto del tecnico Cia Antonella Zaccaria, ha focalizzato i punti principali e strategici di questa nuova programmazione presentandoli alle numerose aziende interessate.
Sono state inoltre illustrate le misure del Psr Puglia ancora in attesa di approvazione. In particolare sono state presentate le misure relative al biologico e all’integrato, da parte del responsabile interregionale per la Puglia e la Basilicata dell’Ente Certificatore Bioagricert Nicola Lamascese.
Infine l’agronomo Luciana Pannarale ha illustrato la possibilità per le aziende agricole che commercializzano i propri prodotti di iscriversi nell’elenco e fregiarsi del marchio “Prodotti di Qualità di Puglia”.
Le conclusioni sono tracciate dal presidente provinciale della Cia di Brindisi Giannicola D’Amico che ha evidenziato come proprio due dei punti del documento approvato a livello provinciale e regionale relativo alla grande mobilitazione che in queste settimane sta tenendo la Cia con le altre organizzazioni che aderiscono ad Agrinsieme riguardano proprio questioni importanti per l’agricoltura come la Pac e il Psr.
“Siamo in ritardo con l’attuazione della riforma della Pac – ha dichiarato il presidente D’Amico -. Dopo il primo decreto ministeriale di novembre si stanno rimettendo in discussione orientamenti e decisioni già assunti a suo tempo, mentre gli agricoltori devono con cognizione predisporre i piani produttivi. E’ necessario non applicare, per questo primo anno di entrata in vigore della riforma, le penalità per non rispetto del greening. Anche sulla definizione del Piani di Sviluppo Rurale da parte dell’UE – ha proseguito D’Amico -siamo in forte ritardo. Le imprese agricole non possono attendere oltre misure essenziali per la gestione delle loro aziende”.
Il presidente provinciale della Cia di Brindisi ha ricordato anche le difficoltà che stanno attraversando le aziende agricole della provincia di Brindisi, dove in due anni hanno chiuso i battenti 960 aziende agricole.
“La situazione ormai è al collasso. Ci mancava solo l’Imu. L’Imu è una tassa iniqua e insostenibile – ha evidenziato D’Amico – e serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la cancellazione o modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu. I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole. Gli agricoltori non vogliono continuare ad essere considerati come una categoria assistita ma come aziende a cui applicare norme che consentano di operare con dignità ed equità fiscale”.
Infine nelle sue conclusioni il presidente provinciale è intervenuto sulle due altre emergenze che riguardano l’agricoltura brindisina: l’emergenza Xilella fastidiosa e il problema degli storni.