La Regione Puglia   ha deciso  di far  conferire 300 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti dal barese nella tristemente nota discarica di contrada Formica più volte “attenzionata” dalla Magistratura e dalla Commissione Antimafia.

A fronte  di  legittimi rilievi  dei  Sindaci di Brindisi e di  S. Vito dei Normanni l’Assessore Regionale Nicastro  parla, con toni di imperio,  di “strumentalizzazione elettorale” e di “terrorismo politico” e si dichiara pronto a denunciare alla Procura “chiunque determini un’interruzione di pubblici servizi essenziali per la comunità e il benessere dei cittadini”. Di  quale comunità e di  quale benessere parla Nicastro? Certamente non  della nostra  sulla quale  vengono scaricati gli effetti dannosi  di errori e forse anche di illeciti  altrove commessi.  Brindisi ha già  ospitato i rifiuti di 20  comuni baresi ed oggi dovrebbe far fronte, dopo la chiusura della discarica di  Conversano, anche a quella dell’impianto di  Trani disposto dalla Magistratura.

Cosa ha da dire  Nicastro sulla situazione barese e sulle  eventuali responsabilità per  l’interruzione di servizi pubblici verosimilmente già verificatisi?  E cosa ha da dire in merito al fallimento della gestione del ciclo dei rifiuti in Puglia, Regione  nella quale soltanto un capoluogo di provincia  risulta al di sopra dell’obiettivo minimo di raccolta differenziata del 45%?

Non ci piacciono i toni ai quali fa ricorso l’Assessore Nicastro. Gli stessi  usati nei confronti del  Sindaco di Torchiarolo,  reo di aver fatto opposizione al piano di risanamento che attribuiva ai caminetti  privati gli sforamenti di  PM10 nella centralina di Torchiarolo. Questione sulla quale  il TAR ha dato ragione al Sindaco del piccolo Comune ed ha bocciato il piano di risanamento.

L’Assessore Nicastro  minaccia  ricorsi alla Magistratura. L’intervento della Magistratura  lo vogliamo anche noi perché sia fatta chiarezza sull’intera gestione  del ciclo dei rifiuti in Puglia e sulla regolarità degli impianti funzionanti, nonché su quelli mai realizzati o mai adeguati.

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