Legambiente sollecita da oltre 20 anni la bonifica di Micorosa ed ha accolto con favore l’indizione della gara d’appalto.  Le perplessità manifestate dall’Associazione sulla gestione di questa gara sono state rafforzate dalla Sogesid, società in house del Ministero dell’Ambiente, che ha ritenuto necessario precisare che il progetto approvato conteneva un Quadro Economico “successivamente modificato dal Responsabile Unico del Procedimento (RUP), peraltro senza l’accordo di Sogesid” di ciò dando notizia all’Agenzia Nazionale Anti Corruzione.


Con tale atto il RUP, dirigente dell’amministrazione comunale, ha destinato alla stazione appaltante, lo stesso comune, ben € 9.992.039,43 (oltre il 20%) della somma complessivamente assegnata (pari a € 48.135.859,14).
In realtà, la somma finale a base d’asta è stata decisamente minore del totale e di poco superiore al 56%, lasciando la restante parte vincolata al comune ed al costo della manodopera.
Questa sostanziale anomalia, in termini percentuali, congiuntamente a quella dell’azienda che ha offerto il maggiore ribasso (74,31%), sono state segnalate da Legambiente all’agenzia Nazionale Anti Corruzione il cui Presidente, proprio in questi giorni ha evidenziato la necessità di modificare il “Codice degli appalti” proprio per evitare gestione ed assegnazioni di appalti pubblici con anomali ed eccessivi ribassi.
Così a caldo ci viene solo da riportare che a fronte di oltre 48 milioni di euro a disposizione, solo circa il 56% è destinato alle opere di “bonifica”, mentre tutto il resto, ben il 44% è destinato, oltre gli oneri fissi (IVA, ecc.) alle progettazioni, alle consulenze, alle commissioni, all’assicurazioni del RUP ( € 75.226,69 sic!!), ecc.
E’ altresì evidente che, in tale ambito, risultano molto ben pagati “alcuni giovani e padri di famiglia ed alte specializzazioni” a cui fa riferimento, in un suo intervento l’ing. Luparelli di Francavilla che, evidentemente, conosce bene la “qualità” professionale della ditta aggiudicatrice avendo, presu-mibilmente, avuto accesso agli atti di gara ed a quelli di valutazione della commissione giudicatrice dell’offerta “anomala”.
In particolare, le somme stornate, non soggette a ribasso di gara e relative alle spese per il personale, fra cui anche quello specializzato per alcune opere particolari (diaframma, impianti idrici, ecc.), proprio in virtù della specifica destinazione, non sono soggetti a modifiche sia in termini di ore lavorative che, in termini di personale addetto; ciò dovrebbe essere ben noto a chi è destinato al controllo.
In ogni caso la somma destinata a tutte le opere di bonifica di Micorosa è pari a € 7.233.580,01 (con la curiosità di conoscere la specifica relativa all’unico centesimo), a fronte di un finanziamento di oltre 48 milioni di euro!
Legambiente dettaglierà le argomentazioni tecniche, proprio a partire dal computo metrico e proporrà al Consiglio Superiore dei LL. PP. ed al Ministero dell’Ambiente, l’utilizzo dei forti ribassi d’asta per il completamento e l’implementazione dei “presidi ambientali” ulteriormente necessari e che Sogesid non ha potuto inserire nella propria progettazione in virtù della prima destinazione dei fondi.
Legambiente ha presentato una richiesta specifica di accesso agli atti relativi alle giustificazioni, come da D.Lgs 163/2006 e s.m.i (Codice degli appalti), dell’azienda aggiudicatrice e concernenti il richiamato ribasso di gara e del verbale della commissione all’uopo costituita dal RUP, dalla società Rina Check srl e da un funzionario dello stesso comune.
Interessare l’Agenzia Nazionale Anti Corruzione, il Ministero dell’Ambiente, il Consiglio Superire dei LL.PP. e la stessa Sogesid è per Legambiente è, per quanti hanno a cuore il bene e la salute della collettività, il passaggio necessario perché si garantiscano effettivamente la bonifica di Micorosa e procedure amministrative trasparenti, efficaci e rispondenti alla normativa vigente.