BRINDISI.Al «Cinema Teatro Impero» l’inverno d’autore in una rassegna
Da gennaio a marzo al «Cinema Teatro Impero» di Brindisi torna la programmazione pensata per tutti gli amanti dei film di qualità. Nove titoli che insieme fanno una rassegna da non perdere, con ingresso a 5 euro, per altrettanti week-end all’insegna del cinema d’autore. Spettacoli alle 18 e alle 20 per un viaggio nella società contemporanea attraverso i temi che più investono il nostro tempo.
Si comincia il 12 e 13 gennaio con «La ragazza dei tulipani», film per la regia di Justin Chadwick: nella Amsterdam del XVII secolo il ricco mercante Cornelis Sandvoort sposa la giovane Sophia, cresciuta orfana in un convento. Nella spasmodica attesa di un erede, i due posano di fronte al pittore Jan van Loos per un ritratto che cambierà le loro vite. Quando, infatti, Sophia si innamorerà del pittore, i due escogiteranno un piano per vivere la loro passione clandestina, d’accordo con l’aiuto della cameriera Maria.
Il week-end successivo, 19 e 20 gennaio, nella storica sala brindisina sarà proiettato «Sogno di una notte di mezza età», diretto da Daniel Auteuil. Daniel ha una moglie esigente, un amico ingombrante e tanta, troppa immaginazione. A stimolarla è la nuova fidanzata di Patrick che a settant’anni suonati ha piantato la moglie e vive una nuova e sconsiderata giovinezza. Perché Emma ha la metà dei suoi anni, un sorriso che incanta e una bellezza che stordisce. Dopo aver a lungo insistito per una cena tra coppie, Patrick convince Daniel a convincere Isabelle, la consorte affatto entusiasta, di invitarlo a casa loro per introdurre la sua Emma. Piena di esuberanza e ardore iberico, Emma accende le fantasie di Daniel. Tra champagne e cioccolata, tra sogno e realtà, Daniel farà la sua scelta.
La rassegna continua il 26 e 27 gennaio con «Nelle tue mani» di Ludovic Bernard. Mathieu Malinski è un ragazzo delle banlieue che vive di espedienti e custodisce un segreto che Pierre Geithner, direttore del Conservatorio di Parigi, vuole rivelare al mondo. Dopo averlo sentito suonare Bach al pianoforte nella hall della Gare de Lyon, Pierre non ha dubbi sul suo talento ma Mathieu fa resistenza e si mette nei guai coi compagni di sempre. Arrestato per furto, chiede aiuto a Pierre che fa commutare la detenzione in una misura alternativa da scontare in Conservatorio.
«Tre volti» è il titolo del film in arrivo il 2 e 3 febbraio. Il mese più breve dell’anno comincia così, con un lavoro diretto dall’iraniano Jafar Panahi, premiato da Cannes con la «Caméra d’Or» nel 1995 per «Il palloncino bianco». Tre diversi ritratti, ritratti di donna: il film arriva a tre anni di distanza da «Taxi Teheran».
Nuovo appuntamento il 9 e 10 febbraio con «Il gioco delle coppie» di Olivier Assayas. Alain è un editore inquieto che ama Selena ma la tradisce con la sua assistente, che odia l’ultimo libro di Léonard ma lo pubblica. Léonard è uno scrittore “confidenziale” che ama sua moglie ma la tradisce con Selena. Depresso e lunare, scrive da anni lo stesso libro ed è narcisisticamente incompatibile con la sua epoca. Tra loro fa la sponda Selena, attrice di teatro convertita alla serie televisiva. Al seno di una società upgrade e dentro un mondo divenuto virtuale, conversano, mangiano, bevono e fanno (sempre) l’amore.
La rassegna continua con «Troppa grazia», per la regia di Gianni Zanasi, in arrivo nel week-end del 16 e 17 febbraio. Lucia è una geometra specializzata in rilevamenti catastali, nota per la pignoleria con cui insiste nel “fare le cose per bene”. La sua vita, però, è tutto fuorché precisa: a 18 anni ha avuto una figlia, Rosa, da un amore passeggero; ha appena chiuso una relazione pluriennale con Arturo; il suo lavoro precario non basta ad arrivare a fine mese. Approfittando della sua vulnerabilità economica, Paolo, il sindaco del paese, le affida il compito di effettuare un rilevamento su un terreno dove un imprenditore vuole costruire un impero immobiliare.
«Disobedience» è il titolo in locandina il 23 e 24 febbraio, lavoro diretto da Sebastián Lelio. Ronit, figlia del rabbino capo della comunità ebraico ortodossa di Londra, torna da New York, dove vive da lungo tempo, nella capitale britannica per i funerali del genitore. Qui ritrova Dovid, studioso della Torah, ed Esti di cui era amica e scopre che i due ora si sono sposati. Tra Ronit ed Esti c’era stata un’attrazione che un tempo aveva creato turbamento nella comunità e che ora rischia di tornare ad accendersi.
Roberto Andò è il regista del film «Una storia senza nome», in sala nel week-end del 2 e 3 marzo. Valeria Tramonti (Micaela Ramazzotti) è la timida segretaria del produttore cinematografico Vitelli (Antonio Catania), vive ancora a pochi passi dalla madre (Laura Morante) ed è innamorata dello sceneggiatore Pes (Alessandro Gassmann), per il quale scrive, non accreditata, i soggetti di cui poi lui si prende il merito. A travolgere la sua esistenza è l’incontro con Rak, un anziano sconosciuto (Renato Carpentieri) che le offre una storia da trasformare in film, a patto che (anche stavolta) non sia lei a comparirne come autrice.
La rassegna si chiude il 9 e 10 marz0 con «Le ereditiere», film del regista Marcello Martinessi. Asuncion, Paraguay. Chela e Chiquita convivono da 30 anni ed entrambe discendono da famiglie facoltose. Recentemente però la loro situazione economica è cambiata e si trovano costrette a vendere un po’ alla volta i beni che avevano ereditato. Quando il loro indebitamento diventa tale da spingere Chiquita alla frode con conseguente arresto, Chela deve prendere atto della nuova realtà tornando a guidare la vecchia auto per trasportare anziane signore dell’alta società.