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Diffida al gasdotto TAP/SNAM di Brindisi: sit in domenica mattina a Matagiola

Movimento NoTap Provincia di Brindisi, No a Carbone, WWF Brindisi, Casa del Popolo Brindisi,  Collettiva TFQ, Amici di Snoopy Mesagne, insieme ad altre 60 associazioni salentine di cittadini  hanno diffidato ufficialmente SNAM a sospendere i lavori del nuovo mega gasdotto Brindisi-Melendugno “per lesione certa e irreversibile del diritto umano al clima e connessa responsabilità civile”.

A firmarla sono stati gli avvocati Michele Carducci, Elena Papadia e Raffaele Cesari, coordinati nella rete “Legalità per il clima: rete di difesa climatica e analisi ecologica del diritto”  e parlano di totale assenza di analisi costi-benefici climatici, violazione dell’obbligo europeo di presa in considerazione dei cosiddetti effetti cumulativi della valutazione di impatto, e di presunte lacune e contraddizioni nella Via (valutazione di impatto ambientale).

Il coordinamento ha organizzato per il 20 gennaio alle ore 10 un sit-in presso il Centro Interconnessione TAP/SNAM (GPS 40.583555  17.8851558) in contrada Matagiola per spiegare alla cittadinanza le ragioni della propria opposizione al progetto. Invitati anche i sindaci del brindisino per confrontarsi sulle ulteriori azioni da svolgere.

Infatti, destinataria della diffida non è solo Snam: ci sono anche i nove Comuni interessati dal passaggio del metanodotto lungo 55 chilometri (Melendugno, Vernole, Castrì, Lizzanello, Lecce, Surbo, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Brindisi), invitati ad “attivarsi urgentemente nei termini di 30 giorni per esigere dal Ministero dell’Ambiente il totale rispetto del diritto umano al clima”. Nella diffida si paventa una possibile “responsabilità civile, penale e contabile di soggetti e organi titolari delle funzioni locali”, sindaci , provincia e Regione Puglia in primis, con la possibilità di chiedere anche il risarcimento di eventuali danni collegati.

Ricordiamo che SNAM aveva annunciato per 12 gennaio l’inizio dei lavori del nuovo gasdotto Brindisi – Melendugno, che interconnetterà il contestato gasdotto TAP in arrivo dall’Azerbaijan a San Foca con la Rete Adriatica SNAM presso la centrale di Contrada Matagiola, a Brindisi, a pochi km da Sant’Elia. Il gasdotto SNAM continuerà poi fino a Minerbio, in provincia di Bologna, dove si collegherà alla rete europea del gas, attraversando zone altamente  sismiche come Foligno, Sulmona, Norcia…

Il nuovo gasdotto aveva ricevuto parere sfavorevole alla compatibilità ambientale dalla Regione e anche dal Ministero dei Beni e Attività Culturali per la mancanza di garanzie sull’attecchimento dei 8603 ulivi interferiti, di cui 400 ulivi monumentali, e quindi al depauperamento di una delle componenti fondamentali del paesaggio locale”. Ma il 13/03/2018 un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni, con Governo ormai dimissionario, supera il conflitto tra ministeri e concede l’autorizzazione al progetto.

Considerando che il progetto TAP è sotto inchiesta con 16 indagati rinviati a giudizio dalla Procura di Lecce due mese fa, tra cui i vertici TAP, per disastro ambientale per avvelenamento con cromo delle acque a San Basilio, e il blocco della magistratura del cantiere Le Paesane per eradicazione abusiva di ulivi, e l’inchiesta della Procura di Lecce sull’applicabilità della Legge Seveso al PRT di Masseria del Capitano e l’annesso centro SNAM,  chiediamo a tutte le autorità competenti per l’ambiente e la salute di intervenire in modo risoluto contro il nuovo gasdotto di interconnessione TAP/SNAM per il principio di precauzione e per agire a tutela del clima, secondo l’art. 309 del Codice dell’Ambiente.

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