Ogni anno, nei Paesi industrializzati, il 30% della popolazione contrae una patologia connessa a sostanze tossiche e patogeni trasmessi dagli alimenti e dall’acqua. La prevenzione e il controllo delle Malattie Trasmesse da Alimenti (MTA) rappresentano una priorità di sanità pubblica.

Le MTA sono causate dal consumo di cibo o acqua contaminati con agenti di varia natura come batteri, virus, tossine, parassiti e agenti non convenzionali. La via di introduzione nell’organismo è quella gastroenterica, la sintomatologia comprende sia lievi forme enteriche, sia patologie estremamente gravi e anche mortali come la listeriosi, il botulismo, la Sindrome Emolitica Uremica ecc. L’ONU ha calcolato che ogni anno nel mondo 600 milioni di persone, soprattutto bambini, contraggono malattie di origine alimentare. La contaminazione degli alimenti può avvenire in tutte le fasi della filiera produttiva, dalla produzione primaria (allevamento, coltivazione) fino alla nostra tavola. Pertanto, queste patologie rappresentano un importante problema di salute pubblica tanto da rendere necessaria la costituzione di vere e proprie reti di sorveglianza e controllo.

Nonostante l’attività di controllo sia sempre stata effettuata nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione, dall’inizio del 2018 è stato costituito, su proposta del Direttore di Dipartimento Dr. Adriano Rotunno, uno specifico Gruppo di Lavoro “Prevenzione e Gestione delle Emergenze per Sindrome Emolitico Uremica, Botulismo e Malattie a Trasmissione Alimentare”, coordinato dalla Dr.ssa Alberta Vanda Natola, Responsabile della Unità Operativa Dipartimentale di Sicurezza Alimentare e Antibiotico Resistenza, e composto dal Dr. Stefano Termite del SISP, il Dr. Pasquale Pedote della UOSD di Epidemiologia, la Dr.ssa Annagemma Simini del SIAN, il Dr. Vito Magli del SIAV C, il Dr. Pietro Zizzi del SIAV A e dai Tecnici della Prevenzione Dott. Giovanni Salonne, Dott. Antonio Tursi e Dott. Daniele Coco.

Il team ha compiti di raccordo tra il Dipartimento di Prevenzione della ASL BR e le Autorità Regionali del Servizio Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata e l’Osservatorio Epidemiologico Regionale e di coordinamento fra i Servizi nella gestione delle MTA che hanno interessato in nostro territorio. La costituzione di tale gruppo presso le Aziende Sanitarie è stata poi resa obbligatoria dalla Regione Puglia a partire da maggio 2018 per rendere più efficienti le attività e più tempestivi gli interventi.

I casi comunicati di MTA sono stati gestiti secondo protocollo operativo regionale. Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha effettuato le indagini epidemiologiche presso i pazienti, dalle quali sono stati individuati gli alimenti e gli operatori del settore alimentare presumibilmente coinvolti nel caso. Successivamente, d’intesa con i Servizi, sono stati predisposti i controlli ufficiali (ispezioni, campionamenti, ricerche di tracciabilità sugli Operatori del settore alimentare). I controlli sono stati svolti dai tecnici afferenti all’Area della Sicurezza Alimentare, ognuno per le proprie competenze e ambiti territoriali.

IL SARAM Puglia (Sistema di Allerta Rapido Alimenti e Mangimi Puglia) ha comunicato al Dipartimento di Prevenzione n. 15 casi di MTA che hanno interessato il territorio della provincia di Brindisi, prevalentemente in soggetti in età pediatrica. La casistica circa la prevalenza di taluni patogeni è in linea con quanto riscontrato a livello nazionale.

Nel dettaglio ci si è occupati di: 1 caso di listeriosi da Lysteria Monocitogenes; 5 casi di Salmonellosi; 3 casi di Campylobacteriosi; 6 casi di Gastroenterite emorragica da Escherichia coli verocitotossici. Per ognuno di questi casi si è attivato il protocollo dei controlli che ha portato ad eseguire: 36 controlli ispettivi preso gli Operatori del settore alimentare; 31 campioni di alimenti e acqua che in base all’analisi del rischio potevano essere causa della patologia alimentare; 5 provvedimenti per non conformità. Sebbene le analisi eseguite sui campioni abbiano portato all’isolamento di un Campylobacter Jejuni e una Salmonella Infantis, in nessun caso è stata trovata una correlazione diretta tra la MTA e l’alimento.

Il lavoro sulle malattie trasmesse da alimenti, svolto con efficienza dal gruppo di lavoro e da tutto il personale del Dipartimento di Prevenzione, proseguirà nel 2019 con lo sviluppo di progetti mirati alla prevenzione dei fattori di rischio.