Le organizzazioni sindacali Ugl, Cobas e Fismic hanno rotto ogni indugio ed hanno proclamato uno stato di agitazione dei lavoratori del gruppo DEMA di Brindisi.
Si tratta di una decisione sofferta, ma non più dilazionabile, anche in considerazione della scarsa considerazione che gli attuali vertici della DEMA hanno nei confronti del territorio brindisino.
A partire da lunedì 28 ottobre, pertanto, sarà attuato uno sciopero che andrà avanti fino a quando non ci saranno novità positive per i circa 90 lavoratori per i quali sta per scadere il trattamento di cassa integrazione (a gennaio) e rischiano il licenziamento.
Le decisioni assunte dai vertici di queste tre organizzazioni sindacali sono state ampiamente condivise dagli iscritti nel corso delle assemblee dei lavoratori svoltesi in data odierna.
“Siamo stati costretti a giungere fino a questo punto – ha affermato il segretario generale dell’Ugl Damiano Flores – per il comportamento incomprensibile dell’amministratore delegato della DEMA che ha annullato l’appuntamento del 29 ottobre, già fissato dal responsabile della task force regionale Leo Caroli esattamente un mese prima, il 29 settembre, nel corso di un vertice in Prefettura. Forse la Dema pensa di poter calpestare, insieme ai diritti dei lavoratori, anche la Regione Puglia e gli enti locali brindisini, ma non ha fatto i conti con la nostra determinazione. Vogliamo chiarezza sul futuro di tutti i lavoratori e, in particolare, su quello di chi oggi si trova in cassa integrazione. E non ci può bastare la disponibilità ad un incontro per il prossimo 14 novembre. Noi siamo convinti che si possono individuare soluzioni a salvaguardia di questi posti di lavoro e proprio per questo non faremo un solo passo indietro”.
Nel frattempo, Leo Caroli ed il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi hanno fissato un incontro (presso il Comune di Brindisi) proprio per lunedì 28 ottobre per discutere di questa vertenza.
“Anche in quella sede – conclude Flores saremo presenti con dei presidi di lavoratori”.