Cgl Brindisi:LAVORO NERO E MORTI BIANCHE NON SI COMBATTONO CON LE ARMI SPUNTATE
La tutela della salute e la sicurezza sul lavoro non possono soggiacere a mere logiche di risparmio.
E’ quanto emerso nel corso della partecipatissima assemblea del personale che si è svolta oggi presso l’ispettorato territoriale del lavoro di Brindisi con la presenza del coordinatore nazionale CGIL INL Matteo Ariano.
L’agenzia unica ispettiva nata nel 2015 per accorpare sotto un unico Ente l’attività ispettiva di INPS, INAIL e Ministero del lavoro è subito naufragata sotto il tiro incrociato di azioni di contrasto.
Il “costo zero” imposto per legge non ha permesso l’omogenizzazione dei trattamenti economici del personale ispettivo dei 3 Enti che pur svolgendo lo stesso lavoro hanno continuato a percepire retribuzioni differenti rimanendo incardinati negli enti di provenienza.
Il coordinamento dell’attività di vigilanza dei 3 Enti di cui era titolare prima il Ministero del Lavoro e oggi l’INL ha fatto addirittura passi indietro poiché ogni Ente ha continuato ad autodeterminarsi mentre risulta totalmente assente il coordinamento con ASL e ARPA.
Di fatto con l’entrata in vigore del D.lvo 149/2015 che ha istituito l’agenzia unica ispettiva si sono fatti passi indietro sul terreno del coordinamento.
La necessaria condivisione delle banche dati di INPS e INAIL non è mai avvenuta così come non è mai partita la formazione per il personale ispettivo e amministrativo proveniente dal Ministero del Lavoro.
Inoltre, la grave carenza di ispettori tecnici non permette una presenza costante sui cantieri edili per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Il personale amministrativo è ormai ridotto all’osso e occorrono urgentemente nuove assunzioni e risorse economiche e strumentali per poter combattere il caporalato e il lavoro nero e prevenire infortuni anche mortali.
Non si può continuare a parlare di “morti bianche”, di dumping contrattuale, di lotta al caporalato, pensando di combattere tali fenomeni con le armi spuntate.
A distanza di 4 anni la situazione è divenuta critica e richiede interventi politici urgenti per essere sbloccata e far partire l’agenzia ispettiva.
Per queste ragioni le OO.SS. hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente chiedendo profonde modifiche all’organizzazione del lavoro, un nuovo piano assunzionale, risorse economiche e strumentali e l’avvio dei percorsi di formazione per tutto il personale per poter adempiere al delicato ruolo della vigilanza in materia di lavoro e sicurezza.