Si svolgerà domenica 24 alle ore 10:00 a Brindisi, nella sala conferenze di Palazzo Nervegna, un incontro per parlare di fibromialgia, nel corso del quale sarà presentato il libro “Fibromialgia. Storie di Vite Segnate”, un’antologia di racconti scritti da pazienti o persone vicine a persone affette da sindrome fibromialgica.

All’evento interverranno la Dott.ssa Rita D’Onghia, curatrice della raccolta e rappresentante della Apollo Edizioni, la Dott.ssa Serenella Sardelli, referente per la Puglia del Comitato Fibromialgici Uniti d’Italia odv, il Dott. Gianluca Bozzetti, Consigliere della Regione Puglia e la Dott.ssa Tiziana Motolese, consigliera comunale di Brindisi.

“L’iniziativa – spiega la curatrice del libro dott.ssa Rita D’Onghia – è nata per dar voce a chi soffre della sindrome fibromialgica e per ottenere un effetto terapeutico, facendo sentire queste persone meno sole. Il volume che presenteremo, edito dalla Apollo Edizioni, è un’antologia di racconti di uomini e donne, che hanno voluto raccontare di come vivono la malattia e delle ricadute che la stessa ha nella loro vita sociale, lavorativa e coniugale, contribuendo così nel loro piccolo a diffondere quanto più possibile informazioni su una patologia, non ancora riconosciuta come tale dal Sistema Sanitario Nazionale, nonostante, attualmente, colpisca quasi due milioni di persone in Italia”.

“Sono orgoglioso – dichiara Bozzetti  – che stia proseguendo l’iter del Governo per il riconoscimento della fibromialgia come patologia invalidante, che consentirebbe il diritto all’esenzione per le prestazioni sanitarie, ma anche l’individuazione di strutture sanitarie idonee alla diagnosi e alla riabilitazione per questa patologia. Un percorso che vogliamo avviare anche in Regione Puglia, dove ho presentato una mozione per chiedere al governo regionale l’adozione di qualsiasi azione necessaria affinché ciascuna ASL regionale predisponga ed attivi un apposito Protocollo per la gestione del paziente affetto da Fibromialgia; di predisporre linee guida per uniformare la risposta sanitaria per la diagnosi ed il trattamento di questa patologia; l’istituzione  un registro regionale per la fibromialgia e apposite iniziative di formazione nei confronti del personale medico e di assistenza. I cittadini che soffrono di questa patologia non devono più sentirsi invisibili”.