Martedì   5  novembre,  è stato  sicuramente   un giorno molto importante  per chi, da  anni, si batte  per la tutela  dell’ ambiente  e la salute dei cittadini, per tutte  quelle  associazioni, movimenti,  comitati  che  hanno creduto, continuano  a credere  in una giustizia    che  tuttavia  non sempre  è in linea  con le aspettative.

“ Chi  inquina,   paga  “, non  è  più   utopia,   mere  parole   solamente  propagandate  ma  mai attuate.    La  vicenda   dell’ inquinamento  ( da anni….) della Discarica  di   Autigno,  con   due  condanne  per  violazioni  in materia   ambientale,  rappresenta  un esempio  di    “ giustizia   ambientale”,  dopo   diversi  anni  di lotte  e denuncie.

Una  vicenda ( che il nostro giornale  on line  ha puntualmente  seguito  e raccontato) in cui,  se parliamo  di errori, strafottenze, sottovalutazioni, anche   la  politica   ha fatto  la sua  parte.   Discariche, impianti,  rifiuti,  si  sa…   problemi  grandi  in un   Paese  dove   c’è  ancora   gente  senza  scrupoli   che  traffica, viola, specula  sull’ ambiente  e  la  salute, non  rispetta  leggi  e normative.

Ma   ora, come  detto, si  fa  un grosso passo  in avanti, basta  continuare  sulla strada  giusta, quella   della giustizia, della legalità.  Due  condanne(   per  cui  solo  una prescrizione    ha  praticamente   portato   all’ estinzione  di una parte dei reati) :  l’  imprenditore   Luca   Screti  condannato   a cinque     mesi   di  arresto     in  qualità  di    ex  amministratore  unico  della  società  Nubile  s.r.l.( che aveva  in gestione  l’ impianto),  e  Giuseppe   Masillo   ( ex  Direttore   Tecnico)  alla  pena  di un  mese  di arresto.

Le   accuse  nei loro confronti, confermate  dal Tribunale, sono  pesanti  e inequivocabili  :   violazione  dell’ Autorizzazione  Integrale   Ambientale   ( AIA), elemento   del resto  denunciato   e rimarcato   non solo  dagli organi  inquirenti  ma  anche  da  quei comitati, associazioni, movimenti  che si sono costituiti  parte civile  nel  processo penale.

Dunque,  Screti  e Masillo  sono stati  riconosciuti   colpevoli    per   “ reati    contestati    in epoca  successiva   al  5 novembre  2011  “.   Pene  sospese,  ma  questo  non cambia  assolutamente   la  “ sostanza”  di un provvedimento  che deve  essere  un punto di riferimento .

Dicevamo   delle  parti  civili, che  nel processo   penale, in questa vicenda, non rappresentano  solo   “ se stesse”, ma  anche e soprattutto   la comunità  che in tutti questi  anni  ha subito solo danni, in termini  di tutela  dell’ ambiente  e della salute.   Comune   di San  Vito dei Normanni  ( costituitosi   con  l’ avv.   Pasquale   Angelini ) ,  l’  associazione   Italia  Nostra   onlus    ( con  l’ avv.   Cosimo   Manca), Comitato   Salute    Ambiente  e   Territorio (  presieduto  da diversi  anni  da  Maurizio  Tamborino)  rappresentato  dagli avvocati   Francesco  Monopoli  e Giuseppe  Durano,  Lega   Ambiente   Comitato    regionale    Pugliese   (   che si è costituito con l’ avv. Stefano  Latini) .

“  I danni  sono stati liquidati   equitativamente   in cinque mila   euro”  per ciascuna di queste  realtà, ricordando  che   tra  l’ altro  il Comune di  Brindisi  non si è costituito.

La    Discarica  di  Autigno,  che  in tutti questi  anni  ha  operato  in una porzione  di territorio  tra  Brindisi e San  Vito  dei  Normanni, praticamente abbandonata  a se stessa  e  inquinata  (  con  le Contrade  Autigno, Formica, Mascava, Serranova).  Persone, famiglie    che  in questa  zona      hanno   o hanno  avuto case e sono state danneggiate   dalla presenza delle   discariche .  Come  il   Presidente   del  Comitato   Salute  ambiente  e Territorio   Maurizio  Tamborino  a cui, in solido, Screti, Masillo e  Nubile   s.r.l. ,  sono stati  condannati  a  pagare   quale  risarcimento    “ una  provvisionale   di 10 mila euro ciascuno “,  “ in separato  giudizio civile “. Tamborino  ( dunque, persona offesa  designata  dal Tribunale  di Brindisi, ex  Maresciallo  della Guardia   di Finanza Nucleo  Speciale  Polizia  Valutaria)  e il suo  Comitato, da  anni conducono  una battaglia    per  quella zona  ed ora  ottengono un risultato importante.

I  difensori    di Screti   e Masillo   hanno già  preannunciato    il ricorso  in appello, dopo  che saranno depositate  entro  90 giorni   le  motivazioni  della sentenza.

Intanto, chi ha sbagliato ( come in tutti i settori della vita) deve pagare, soprattutto quando  si tratta di danni arrecati  all’ ambiente e alla  comunità.

 E’ stato deciso     il dissequestro  dell’ impianto,  ma questa  è un’ altra storia …..  e, spesso,  la  giustizia  trionfa …..