Il servizio sanitario locale merita in questa fase una attenzione particolare da parte delle istituzioni politiche. La Regione Puglia è sottoposta ad alcune restrizioni da parte governativa per disavanzi rivenienti dalle gestioni passate, ma alcune criticità dovute alle attuali politiche sono state denunciate da sindacati, associazioni e attori della assistenza.

Si pensi alle proteste sollevate dalla CGIL per un rapporto posti letto/popolazione più basso nella nostra provincia rispetto al resto della regione; alle lamentele del sindacato Cobas per la carenza di personale medico nella struttura deputata al controllo nei luoghi di lavoro in una realtà industriale così ampia e complessa; alla assenza, unica provincia della regione, di un hospice per l’assistenza nel fine vita; alla scarsità di posti nelle residenze per le persone non autosufficienti, alla mancata apertura di posti letto tra i quali quelli per il reparto di gastroenterologia nell’ospedale Perrino previsti dal piano di riordino recentemente approvato. I cittadini lamentano inoltre che la normativa sulle liste di attesa, introdotta in Puglia col recepimento della intesa Stato-Regioni sull’argomento, stenta a trovare piena attuazione con l’adozione delle misure previste dalla legge per ridurre i tempi più lunghi e per aprire le liste che risultano chiuse. La Regione Puglia si è impegnata con il Governo per l’attuazione dello screening dei lavoratori ex esposti all’amianto, tema molto importante per Brindisi, ma ancora non risulta operativo.

Vertenze specifiche, poi, sono state recentemente avviate nel settore socio-sanitario e in quello della salute mentale. Alcune strutture di assistenza alla disabilità hanno protestato per il mancato riconoscimento di prestazioni che mette a rischio la loro sopravvivenza e la tenuta occupazionale. L’esperienza “Marco Cavallo” a Latiano dimostratasi particolarmente efficace nella riabilitazione sociale e lavorativa delle persone con sofferenza mentale rischia di chiudere per ritardi del finanziamento regionale. La mancanza di alcuni servizi significa anche meno posti di lavoro in un settore che in altre realtà del paese vede occupati un numero di lavoratori per cento abitanti quasi doppio rispetto a quello della nostra provincia.

Infine molto di recente è stato pubblicato un aggiornamento di dati epidemiologici su Brindisi e provincia che rileva alcune criticità per i tumori del seno e per le malattie respiratorie, patologie su cui si può intervenire efficacemente tra l’altro con gli screening e con le politiche della mobilità urbana.

Sono molte le questioni aperte nella sanità brindisina evidenziate da forze sociali e cittadini. Sarebbe opportuno che le istituzioni politiche intervengano svolgendo il ruolo che gli è proprio anche convocando quanto prima un Consiglio Comunale monotematico aperto su questo tema.

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