Il Sindacato Cobas ha inviato questa mattina una richiesta di incontro urgente al Presidente della Task Force sulla occupazione della Regione Puglia ,Leo Caroli , per discutere della grave situazione occupazionale della Santa Teresa.
La Santa Teresa , unitamente alla Provincia di Brindisi, conferma che i soldi destinati alla società possono assicurare lavoro solo per 61 dipendenti sugli attuali 98.
Significa quindi il licenziamento di 37 dipendenti a partire dal 30 Dicembre di quest’anno.
Intanto come Sindacato Cobas di Brindisi ,per Santa Teresa, insieme a quello di Lecce , per Albaservice società in house della provincia di Lecce, abbiamo chiesto un incontro al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte , e al Mise per una ulteriore proroga della cassa integrazione in deroga a fronte degli ancora insufficienti finanziamenti governativi alle province.
La legge Delrio resiste ancora nonostante gli impegni a cambiarla e a restituire il maltolto alle province.
Il Cobas incontrerà nelle prossime ore la Santa Teresa per sapere se le nostre proposte sono state recepite dalla Provincia di Brindisi
Il Cobas aveva chiesto nel corso degli incontri realizzati con società e provincia un piccolo aumento del valore dei carichi di lavoro per Santa Teresa fissati in 1,4 milioni di euro dato che l’avvio delle attività lavorative per il 2019 era stato difficoltoso a causa della mancanza di attrezzatura, che persiste ancora, che doveva essere acquistata attraverso i soldi dello sconto del 25% realizzato da Santa Teresa sugli appalti affidati alla Società.
Nonostante le difficoltà abbiamo assistito però ad una grande ripresa di produttività delle squadre di lavoro.
Abbiamo chiesto in base a questi elementi da noi esposti una rivisitazione del valore degli affidamenti per la Santa Teresa , tali che possano dare tranquillità occupazionali.
Il Presidente Rossi con una battuta da sindacalista nel corso degli incontri avuti aveva detto che con un contratto di solidarietà si potevano evitare i licenziamenti.
I lavoratori della Santa Teresa rifiutano assolutamente questa possibile soluzione perchè significa un taglio delle ore di lavoro con una integrazione salariale all’80% delle ore non lavorate.
Questo significa uno stipendio che oggi non arriva a 1.000 euro scendere ancora.
Aspettiamo la risposta della Task Force per una convocazione nella speranza che questa riunione possa servire ad evitare i licenziamenti
Per il Cobas Roberto Aprile