Il Teatro Kopó presenta Sbadabeng. Ovvero l’arte di prendersi a schiaffi di e con Anselmo Luisi, in scena sabato 8 febbraio alle ore 21 e domenica 9 alle ore 18.

L’idea di teatro che abbiamo in mente sarà completamente stravolta da questa pièce. Sbadabeng è uno spettacolo che colpisce nel segno, essendo interamente basato sulla body percussion. Sul palcoscenico del Kopó andrà in scena una forma di sperimentazione artistica e teatrale senza eguali, in quell’ottica di innovazione che ne costituisce la cifra. Un uomo, da solo, su un palco. Nessun oggetto, nessuno strumento, se non il proprio corpo. Anselmo Luisi ci porterà in un viaggio a cavallo tra musica e teatro. Ci svelerà situazioni sonore inaspettate passando per il canto, il mimo e la percussione fisica. Il suo spettacolo, che è soprattutto una performance corporea, consiste in una serie di sketch che partono da un pretesto musicale – quello di fare musica utilizzando solo il corpo – ma che si evolvono con contaminazioni di mimo e di teatro comico. Un banale attacco di tosse, una donna che si lamenta con il cameriere al ristorante, un uomo che si pulisce la camicia, sono situazioni che si trasformano in altro, grazie alla potenza performativa dell’attore, che fa emergere il potenziale artistico di situazioni comuni e di gesti compiuti da tutti noi in maniera non riflessiva. Si giunge così ad una performance di body percussion che coinvolge gli spettatori, invitandoli a sperimentare sulla propria pelle cosa significa percuotersi per generare suono. Questo spettacolo giunge fino alle radici più antiche del suono e del movimento, avvalendosi di un linguaggio perentorio e spassoso. La critica ha sottolineato il grande talento nel coniugare diverse abilità sceniche come il suono ed il mimo, frutto di un raffinato lavoro di ricerca artistica e corporea. Tra palco e platea si realizza una sorta di comunicazione circolare, dove anche il pubblico si batte, contribuendo a creare una strepitosa sinfonia, che libera il potenziale artistico di ciascuno dei partecipanti. Grazie a Sbadabeng, alla fine, senza neanche accorgercene, faremo cose che mai avremmo creduto di fare andando a teatro.