Il management della ASL BR ha gravi responsabilità verso i nostri cittadini costretti a fare i conti quotidianamente con un sistema sanitario inefficiente che non garantisce i Livelli Essenziali di Assistenza.

A sentire e leggere i bollettini di disfunzioni e delle criticità del “Perrino”, Ospedale di “eccellenza”, sembra che siamo arrivati forse al fondo ed allo sfascio organizzativo o quasi nella sanità a Brindisi.

L’ultimo provvedimento adottato unilateralmente, in data 23 gennaio u.s., dalla ASL BR concernente la “sospensione temporanea dei ricoveri programmati per fronteggiare l’iperafflusso di pazienti legato al picco influenzale …” è il segno inequivocabile della inadeguatezza del sistema sanitario che non riesce a garantire la corretta gestione della domanda di salute della popolazione.

PTA, miglioramento del territorio, presa in carico delle cronicità, lotta alla mobilità passiva, alle liste di attesa lunghe, riconversione e riqualificazione della spesa, la necessaria attenzione al fabbisogno di posti letto per acuti, attraverso ragionamenti epidemiologici e non ragionieristici…dove sono?

Quante volte lo abbiamo detto, gridato, scritto, non perché Cassandre , ma perché vedevamo e vediamo ancora il declino ed i rischi per la sanità pubblica nella nostra provincia, attraverso i numeri ed i dati, ad esempio dei posti letto per acuti ancora non attivati rispetto alle previsioni del Piano di Riordino Ospedaliero, liste di attesa lunghissime o bloccate per la mancanza di strumenti (altre che innovazione tecnologica) e medici, che scarseggiano in varie specialità (anche per la poca attrattività della ASL Br).

Inoltre, la mancanza di programmazione sta avendo gravi implicazioni anche sulla dotazione delle apparecchiature ad alto tasso tecnologico quali Angiografo, TAC, RMN, ormai desuete, che sono costantemente in riparazione al Perrino, al punto tale da non poter garantire nemmeno la diagnostica di urgenza. È quasi quotidianità, infatti, che i pazienti ricoverati vengano costretti a viaggiare per andare dove si può essere sottoposti agli esami (con tutti i rischi connessi all’allungamento dei tempi diagnostici e terapeutici).

Per far fronte a tale inadempienze gestionali si è deciso di ricorrere a noleggi onerosi di alcune apparecchiature sopra citate.

Le responsabilità del Direttore Generale e del management ASL Brindisi sono gravi: hanno condannato il nostro territorio ad anni di malessere e disfunzioni, a causa delle predette criticità organizzative e previsionale, con aumento del rischio clinico per la popolazione e per gli operatori sanitari. Sperando che il rischio non si trasformi in qualcosa di peggio!

Si auspica un intervento da parte della Regione Puglia … anche per non essere costretti a ricorrere – con tempestività – ad iniziative di carattere pubblico per difendere il Diritto Costituzionale alle cure migliori possibili.

Il Segretario Generale

Antonio Macchia