LA DISTRIBUZIONE DELLA COMUNIONE SULLA MANO: GIOVEDI 13 FEBBRAIO DON FEDERICO BORTOLI PRESENTA IL SUO LIBRO A SAN VITO DEI NORMANNI
Giovedì 13 febbraio, alle ore 18,00 presso la sala conferenze della Biblioteca Comunale di San Vito dei Normanni don Federico Bortoli, Cancelliere della Diocesi di San Marino-Montefeltro, presenterà il suo libro “La distribuzione della Comunione sulla mano”, impreziosito dalla prefazione del Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Se l’Istruzione “Memoriale Domini” del 1969 aveva solennemente stabilito che la pratica della Comunione sulla lingua doveva essere conservata, come mai la pratica della Comunione sulla mano si è imposta e diffusa come modo abituale di ricevere l’Eucaristia? Con approfondimenti storici, giuridici e pastorali, don Federico Bortoli mostra come ciò sia potuto accadere e riporta un’ampia documentazione, finora inedita.
L’evento, patrocinato dalla Città di San Vito, è promosso dalla Scuola Ecclesia Mater in collaborazione con il locale Coetus Fidelium “Don Antonio Rosato”, gruppo di fedeli che ama e segue la celebrazione della liturgia secondo il c.d. rito antico, liberalizzato da Benedetto XVI col Motu proprio “Summorum Pontificum”.
“Potrebbe apparire eccentrico – osservano dal Coetus – che noi ci interessiamo di un aspetto che riguarda tipicamente la Messa nuova, in quanto la Messa antica prevede che l’Eucarestia sia ricevuta esclusivamente in ginocchio e sulla lingua; in realtà, abbiamo deciso di sostenere questo evento perché, come afferma Benedetto XVI, non esistono due riti della Messa – il vecchio e il nuovo – ma due forme del medesimo rito: come insegna il Concilio Vaticano II, la Sacra Liturgia -è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia-ed essa -contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa-(Sacrosantum Concilium). Perciò, è decisivo il pieno e rigoroso rispetto delle norme che regolano
entrambe le forme del rito della Messa”.