Per riuscire a porre un freno ad un fenomeno dilagante come quello della ludopatia, la Regione Puglia ha rivisitato la legge regionale per il contrasto al gioco d’azzardo istituita nel 2013 con la legge regionale 21/2019.
In buona sostanza, la nuova normativa entrata in vigore dal primo gennaio 2020 prevede oltre ad una rivisitazione delle distanze minime dai luoghi sensibili (almeno 250 metri lineari da scuole, biblioteche, luoghi di culto, ecc.) per le nuove attività e la predisposizione di spazi minimi adeguati in cui poter esercitare l’attività, anche obblighi informativi e formativi per il personale delle sale scommesse e per gli esercenti che adibiscono spazi aperti al pubblico per giochi con vincite in denaro.
La formazione del personale delle sale scommesse e degli esercenti è stata rivista, sia nei contenuti e disciplinata anche nella durata rispetto alla prima applicazione (almeno 12 ore) e dovrà continuare ad essere promossa dai comuni in collaborazione con le associazioni di categoria oltre che essere autorizzata dalle A.S.L. di appartenenza su base provinciale.
In base alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 2129 del 25 novembre 2019, gli addetti alle sale slot, tabacchi, bar ed esercizi con giochi in denaro devono essere formati sulla normativa, la disciplina sanzionatoria, il riconoscimento delle situazioni di rischio derivanti dal gioco patologico, le misure di prevenzione e riduzione e le modalità di attivazione della rete di sostegno.
Pertanto, presso ogni casa da gioco, sala bingo, ricevitorie e agenzie ippiche deve essere presente un’area dedicata all’informazione e, in particolare, sugli apparecchi e congegni per il gioco e deve essere esposta all’utenza una nota informativa nella quale sono indicati: il fenomeno del Gioco d’Azzardo Patologico e i relativi rischi connessi e tutti i recapiti per le informazioni relative alle attività di sostegno.
Altra novità è legata alle misure di verifica e controllo che le Forze dell’Ordine, di concerto con la Regione e ASL dovranno attuare per contrastare le violazioni delle norme regionali e nazionali oltre che i comportamenti illeciti da parte dei gestori ed esercenti.
L’inosservanza delle disposizioni di cui all’art. 7, comma 5, L.R. 43/2013 è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da € 6.000 a € 10.000 e nel caso di reiterazione delle violazioni potrebbe essere imposta la sospensione temporanea dell’attività da 10 a 60 giorni.
Quindi, agli esercenti, la Regione chiede di partecipare, sia in maniera attiva che economica, ai corsi di formazione per il proprio personale che d’ora in poi dovrà non solo informare i giocatori dei dei rischi, ma essere capace di individuare tra di loro situazioni di rischio patologico ed intervenire.
Il tentativo è sicuramente arduo per il nuovo ruolo che si chiede agli esercenti, ma allo stesso tempo necessario per tentare di arginare un fenomeno che sta mettendo sul lastrico intere famiglie e rovinando psicologicamente non solo gli adulti ma anche giovani che incuriositi da questi luoghi di aggregazione, potrebbero entrare facilmente nel tunnel della ludopatia per via di una gestione malsana a causa di esercenti per niente etici.
Cedfor, società di formazione del sistema Confartigianato, ha attivato già diverse collaborazioni con i comuni del territorio per l’avvio dei nuovi percorsi formativi nel rispetto del programma formativo previsto dalla legge regionale.
Gli esercenti aderenti alla Confartigianato potranno assolvere il nuovo obbligo formativo a costi agevolati
Per tutti gli esercenti che intendano mettersi in regola con le nuove normative e risultare conformi ai controlli delle Forze dell’Ordine è possibile contattare la segreteria di Cedfor al numero 0831-840607.