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Unsic: bene il decreto, ma occorreranno altre iniziative

L’Unsic, Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori, organizzazione con 2.100 Caf e 600 Patronati in tutta Italia, apprezza lo sforzo del governo italiano per fare fronte alla crisi economica senza dubbio gravissima che l’emergenza Covid-19 ha solo iniziato a provocare.

Riconosce l’importanza delle misure sanitarie e valuta consistente lo stanziamento annunciato di 25 miliardi di euro. Ma bisognerà utilizzare al massimo gli spazi di flessibilità al Patto di stabilità e i fondi europei, perché le risorse non basteranno.

E’ questa, in sintesi, la posizione dell’organismo sindacale datoriale sulle misure previste dal governo.

“Segnaliamo, in particolare, la delicatezza della fase attuativa – spiega Domenico Mamone, presidente dell’Unsic. “Occorrerà un importante lavoro amministrativo di direttive e circolari esplicative per risolvere i dubbi sul testo del lungo decreto. Nel dettaglio – continua il presidente – per i professionisti e per le microimprese, una delazione sui pagamenti appare insufficiente: dovrebbero essere azzerati i versamenti in acconto, e permettere così di pagare solo per quello che si incassa nel 2020. Occorre poi sospendere gli studi di settore, sempre in vista di commisurare i pagamenti al reale incasso. Ancora, sulle linee di credito, nelle forme previste, è necessario prevedere forme particolarmente flessibili di rimborso, per esempio attraverso quei preammortamenti che consentono di rimborsare solo gli interessi”.

L’Unsic conclude ribadendo la volontà di imprenditori e coltivatori di fare la propria parte, ma anche ricordando che la pressione sulle imprese del turismo, dei servizi, della ristorazione è già insostenibile: occorre dare fiducia a chi oggi ha legittima preoccupazione sul futuro della sua impresa.

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