“Siamo davvero preoccupati e non possiamo rimanere in silenzio davanti al proliferare di intimidazioni e minacce che ogni giorno vengono rivolte a amministratori locali di questo territorio, persone quotidianamente impegnate in prima linea, in contesti spesso difficili e per questo particolarmente esposti, alle quali voglio esprimere tutta la vicinanza e solidarietà della Uil”.

Così interviene Salvatore Giannetto, segretario generale della Uil di Lecce, a proposito degli episodi registrati nelle ultime settimane in provincia di Lecce.

“A tutti i sindaci, consiglieri, assessori destinatari di questi vili atti – prosegue –  sento il dovere di dire che non siete soli. Purtroppo la frequenza di episodi così gravi rende necessario senz’altro alzare il livello di guardia a tutela non solo degli stessi amministratori locali, ma nell’interesse di tutti i cittadini. Minacce di morte e auto bruciate sono solo l’ennesima dimostrazione del contesto difficile nel quale, fatti gravi che si aggiungono ai casi di aziende sottoposte a interdittiva antimafia e comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Di fronte a tutto questo, non possiamo e non dobbiamo voltarci dall’altra parte, ma fare fronte comune e far sentire, tutti insieme, il nostro sdegno. Penso alle minacce pesanti ricevute nei giorni scorsi dall’assessore alla Casa e ai Servizi sociali del Comune di Lecce Silvia Miglietta, come pure al sindaco di San Donato Alessandro Quarta, destinatario insieme al suo vice di una lettera di minacce e di morte, o al primo cittadino di Campi Salentina Alfredo Fina, al quale una molotov ha distrutto l’auto proprio qualche giorno fa. Per non parlare delle minacce di morte per un autovelox ricevute tempo addietro dal sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo. È inaccettabile. Servono certamente misure più efficaci per combattere questa piaga in preoccupante ascesa”.

A tal proposito, sottolinea ancora il segretario della Uil di Lecce, “apprezziamo l’intervento immediato della Prefettura di Lecce, che si propone di affrontare il problema con un approccio anche più ampio, coinvolgendo la società civile e le scuole: noi, come sindacato, siamo pronti a fare la nostra parte. Fare squadra è necessario per far sì che i nostri amministratori possano continuare a gestire la cosa pubblica con la necessaria serenità e sempre secondo principi di legalità e trasparenza”.

“Contrastare la corruzione e le organizzazioni criminali, da un lato, ma anche dare risposte concrete ai problemi socio-economici del territorio, rinsaldare il rapporto tra cittadini, mondo politico e istituzioni, smetterla di alimentare rancore e odio sui social network sono tutte azioni necessarie e interconnesse fra loro. Misure che – conclude il segretario Uil – saranno ancora più efficaci se tutti saremo in grado di cambiare mentalità e di tornare a rispettarci di più, l’un l’altro, a partire dalla nostra quotidianità”.