In questi giorni è iniziato l’abbattimento di ulivi secolari a Galesano, tra Mesagne e Torre Santa Susanna. L’area interessata è di 42 ettari con migliaia di ulivi, la maggior parte secolari. Cercando Galesano su wikipedia, si legge che Galesano è nominata persino da Francesco Petrarca nei Trionfi al canto III v.v.25-28.
Luigi Scodati parla di monaci basiliani e all’inizio del XIII secolo, il casale ed il monastero con la chiesa esistevano ancora, e “a Calisanu v’è un antico e vasto oliveto, ed in mezzo ad esso, seminterrato, un vecchio trappeto” Nel 1731 Pietro Vinaccia, agrimensore della Corona Napoletana, relaziona il Re “in detto oliveto vi sono alberi di olive 3.009, cioè 2.722 sono di buona qualità, e 272 mezzi secchi, e secchi in tutto 15”: sono proprio questi gli ulivi che vengono abbattuti in questi giorni.
Il Movimento No TAP di Brindisi, come cittadini attivi partecipanti in forza dell’art. 118 u.c. Cost.,
ha sporto denuncia contro gli abbattimenti alla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Brindisi, Lecce e Taranto e al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri. Ieri, lunedì, ha segnalato l’abuso al Corpo Forestale dei Carabinieri di Brindisi, che sono prontamente intervenuti per un controllo, ma gli abbattimenti sono continuati. Abbiamo anche segnalato il fatto ai Vigili Urbani e al Sindaco di Torre Santa Susanna. A quanto pare il proprietario è in possesso di autorizzazione della Regione Puglia, ma non sappiamo a che scopo e se è stato specificato che si tratta di un uliveto storico e in zona a vincolo paesaggistico. Tra l’altro, un lungo lato della zona è proprio lungo la strada provinciale 69 Mesagne – Torre.
Sembra che degli intermediari abbaino comprato negli ultimi mesi questi terreni per un progetto di parco megafotovoltaico e le recenti leggi prevedono che tali parchi non possono sorgere su terreni olivettati o condotti con alberature o vigneti, ma solo su terreni liberi o macchie.
E rendere macchia i più antichi uliveti di Torre Santa Susanna è un consumo di suolo scandaloso e inaudito, per non parlare della perdità di paesaggio e storia dei luoghi.
Da più parti ci è stato risposto che quella è zona infetta, perciò “si possono abbattere gli ulivi anche monumentali”. E’ la stessa nota fatta da SNAM per aver abbattuto oltre 5000 ulivi sul gasdotto TAP/SNAM da Melendugno a Brindisi, dichiarando che “c’è l’obbligo di abbattere gli ulivi in zona infetta da Xylella”… allora dovremmo abbattere tutti gli ulivi da Ostuni in giù….
Perciò chiamiamo tutte le autorità interpellate e competenti a fermare questo ennesimo scempio sul nostro territorio con la scusa della Xylella e per interessi energetici e di investimento di aziende “forestiere”, con impatti negativi su paesaggio, clima, turismo e occupazione del nostro territorio.
Movimento No TAP di Brindisi