L’incontro col Prefetto è stato proficuo. Il dottor Guidato ha recepito le nostre istanze e ha intercettato le nostre preoccupazioni: l’applicazione del DPCM, l’applicazione del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e contenimento della diffusione del virus COVID-19 in tutti gli ambienti di Lavoro essenziali, la questione sanitaria, i numeri dell’emergenza, il ruolo delle politiche sociali in questa delicata fase e in quella, altrettanto delicata, che seguirà hanno bisogno di una presa in carico territoriale della gestione delle diverse problematiche per garantire i diritti dei cittadini.
Per questo abbiamo chiesto l’istituzione di due cabine di regia che si occupino delle questioni prioritarie determinate dall’attuale situazione: a questi tavoli dovranno sedersi tutti gli attori che ricoprono un ruolo in questa emergenza, Prefettura, Comuni, Asl.
Sul primo tavolo finiranno i settori industriali e produttivi del territorio, con i controlli del DPCM.
La condivisione, la diffusione e l’analisi dei numeri della pandemia in corso per studiarli e capire come meglio contrastare la diffusione del virus, le misure da mettere in campo per rendere il sistema sanitario pubblico locale nelle migliori condizioni di azione, senza dimenticare il plotone della prima linea, gli operatori sanitari, ancor colpevolmente non adeguatamente protetto per combattere un nemico tanto insidioso.
Sul secondo, invece, si discuterà degli interventi di monitoraggio delle situazioni sociali ad alto rischio, per intervenire tempestivamente lì dove le cose stanno precipitando, dove le fasce deboli e fragili della società stanno già accusando pesantemente i colpi che l’emergenza sta infliggendo, con gli anziani e i non autosufficienti in prima fila.
In questo contesto si incaselleranno, anche nella cabina di regia, come da indicazioni del Ministero dell’Interno con le OO.SS. Territoriali, alle Prefetture, le giuste interlocuzioni e il monitoraggio delle istanze di prosecuzione delle attività produttive pervenute e che sono in istruttoria al fine di essere valutate se ricorrono i presupposti di attività di prima utilità ed essenziali.
Sono state già oltre 360 le domande presentate da altrettante aziende che chiedono svolgere l’attività in deroga al DPCM, 15 autorizzazioni sono state concesse, a dimostrazione che, ove possibile, in base alle disposizioni varate dal governo in accordo coi sindacati, c’è la disponibilità a sostenere la ripresa economica e il lavoro, seppur con la massima attenzione e sicurezza rispettando fermamente le disposizioni dei Dpcm e protocolli.
CGIL CISL UIL
Antonio Macchia Antonio Castellucci Tonino Licchello