L’evolversi del Covid-19 e le ricadute, sia sanitarie che economiche e sociali, della “pandemia” che stanno evolvendo nel Paese e in tutto il territorio Taranto Brindisi, meritano grande attenzione.

Richiamiamo, intanto, la corresponsabilità, di tutti, all’impegno finalizzato a seguire totalmente le disposizioni contenute nei DPCM del Governo, nei continui appelli istituzionali al Paese, ribaditi ancora poche ore fa dal premier Giuseppe Conte e nelle Ordinanze dei Sindaci, benché i sacrifici richiesti determinino di fatto cambiamenti nelle abitudini personali e delle comunità.

Sarà opportuno, tuttavia, quando tutto sarà passato, auspicando ciò al più presto, un ragionamento a mente fredda anche con la politica e le istituzioni, partendo da quelle locali, sulle ricadute dell’ultimo piano di riordino ospedaliero regionale nelle suddette aree territoriali; mentre una valutazione attenta è necessaria, richiamando anche alle responsabilità, come abbiamo già evidenziato con le nostre federazioni di categoria, sul fortissimo impatto che il virus sta registrando sul personale sanitario – medici, infermieri e operatori sanitari – a dir poco eroico.

Personale impegnato ad operare ai limiti delle forze umane, con insufficienti dispositivi di protezione personale, addirittura con la fatalistica speranza che i contagiati non siano numericamente maggiori dei posti di terapia intensiva disponibili a Taranto e a Brindisi e con l’auspicio di tutti che, il sistema sanitario ed ospedaliero territoriale non debba mai misurarsi con lo stesso impatto virulento della Lombardia e dell’Emilia Romagna, dove l’offerta sanitaria sia pubblica che privata è considerata di eccellenza.

Il nostro pensiero, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà va alle tante famiglie in particolare, che hanno perduto i loro cari a causa del virus e a chi deve garantire al Paese, sia vitalità che funzionalità, nelle innumerevoli difficoltà ma con tanto coraggio e senso del dovere, in particolare alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori in primissima linea, farmacisti, impiegati nel settore commercio, a chi è occupato alle casse nelle attività di vendita alimentari, ai dipendenti delle poste e di istituti di credito, a chi è impegnato nella produzione di beni primari e di necessità come quelli agricoli, dei prodotti da forno, dell’energia, della vigilanza, dei trasporti e tanti altri; e poi la polizia penitenziaria, municipale, donne e uomini dell’Esercito, della Protezione Civile, della Croce Rossa e di tutte le forze dell’ordine, nessuna esclusa.

Insomma, dalla Cisl, un grazie infinito a tutti!

Quanto alle ricadute sociali ed economiche correlate ai processi produttivi industriali e commerciali, tantissime – decine e decine – sui nostri territori sono le richieste di imprese – di tutti i settori produttivi – di ricorso agli ammortizzatori sociali che riguardano migliaia di lavoratori.

A tal riguardo, decisivo è stato il Protocollo nazionale Governo-Sindacati del 14 marzo u.s., allo scopo di arginare la diffusione del virus per ridurre gli effetti negativi sul piano occupazionale, per salute e sicurezza; come fondamentale è stato l’Accordo Quadro Regione tra Puglia e Parti Sociali del 20 marzo u.s. per la fruizione della cassa integrazione in deroga, che riconosce ammortizzatori sociali ai lavoratori occupati in vari settori produttivi per i quali non sono previsti.

E dal momento che l’economia tende a rallentare, occorrono ulteriori risorse, da destinare attraverso la contrattazione sociale ai vari livelli, finalizzandole, al potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, al sostegno alle famiglie, ai lavoratori ed alle imprese.

Insistiamo quindi nel sostenere che, bisogna pensare anche a nuovi scenari della nostra economia territoriale da subito, ovvero a come far tesoro degli interventi che possono e devono essere rivolti verso efficaci politiche attive del lavoro, così come verso favorevoli misure di sostegno allo sviluppo del territorio.

Riteniamo che questi temi possono e devono trovare immediatamente posto nella riflessione politica e sociale territoriale.

Oltretutto, basti pensare che sono ancora da rendere esigibili gli strumenti già a disposizione dei nostri territori (Zes, Cis Taranto, Cis Brindisi, Aree di crisi complessa, decarbonizzazione, sistema portuale ecc.) con le relative opere infrastrutturali da iniziare e/o da completare, sburocratizzandone i processi e, inoltre, occorrerà elaborare una nuova progettualità e conseguente affidamento lavori per i restanti settori produttivi, d’intesa con il sistema delle imprese, da rilanciare dopo questo momento, con ricadute occupazionali per le fasce giovanili e per i settori come agricoltura, turismo, commercio, artigianato ed altri.

Lo scenario appena descritto viene vissuto dalla Cisl territoriale, in queste settimane, con tutto il senso di responsabilità richiesto e con la consapevolezza che le nostre sedi comunali e i presidi aziendali, con i nostri servizi di Patronato e Caf, di fatto si confermano, con appuntamenti ed assistenza tramite mail o telefonica, elementi di sostegno e di vicinanza ai lavoratori ed a tutti i cittadini, come pure nei confronti degli anziani i cui bisogni sociali meritano di essere riscontrati in sicurezza.

Ribadita, dunque, la necessità della sicurezza e salute per tutti con il rispetto assoluto delle limitazioni nei contatti tra persone e con la chiusura decisa delle attività legate a servizi non essenziali, allo scopo di isolare possibili nuovi contagi, ribadiamo che questo è il tempo della responsabilità e della consapevolezza ma è, altrettanto, il tempo utile per guardare avanti con grande speranza e per concepire scenari diversi e migliori di futuro per il Paese e per i nostri territori.