Gli agricoltori al Ministro Teresa Bellanova: “Noi non ci arrendiamo, non lo faccia nemmeno lei” Raccolto il grido di dolore di un comparto sul lastrico ma serve uno sforzo in più per salvarlo
“Il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha raccolto il grido di dolore del comparto florovivaistico, ridotto sul lastrico. In questo delicato momento per le sorti del Paese non possiamo lasciare indietro nessuno. Tantomeno un settore che sta registrando il più alto livello di danni, come la ministra ha opportunamente fatto rilevare al Premier e ai colleghi. Le siamo grati per gli sforzi profusi e l’attenzione fin qui dimostrata, ma le chiediamo di tenere la barra dritta e non mollare la presa. Perché se noi nelle campagne, ogni giorno, nonostante le difficoltà, la crisi imperante, l’umore nero e l’intima paura non ci arrendiamo, non deve farlo neanche lei”. Il presidente regionale CIA Agricoltori Italiani Puglia, Raffaele Carrabba, esprime così soddisfazione per l’iniziativa del Ministro delle Politiche Agricole che ha scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e della Salute Roberto Speranza, anche per segnalare la difficoltà del settore oggi paralizzato.
“Come Ministero interverremo con gli strumenti per agevolare il credito e con le garanzie Ismea rafforzate col decreto Cura Italia, ma non è sufficiente – si legge nella missiva – Mi preme sottolineare che parliamo di un prodotto deperibile, già programmato e che avrebbe un costo di smaltimento imputato a carico delle aziende e dei consorzi che già oggi sono in difficoltà. Per questo vi chiedo di attivare insieme un’azione straordinaria con un intervento risarcitorio per imprese che segnalano già una perdita di reddito che va oltre i 250 milioni di euro. Allo stesso modo credo che vada approfondita la possibilità di consentire la vendita dei prodotti florovivaistici all’interno dei garden center o ipermercati in condizioni di sicurezza per le persone che vi lavorano e per i cittadini. È una possibilità che vi chiedo di tenere in considerazione nelle decisioni che verranno prese in queste ore”.
CIA Puglia, assieme ai livelli nazionali e all’associazione Florovivaisti Italiani aveva lanciato l’Sos e la proposta di istituire un apposito fondo per ristorare il settore, abbinato ad una serie di altre misure urgenti: una moratoria su mutui, pagamenti e finanziamenti; la cassa integrazione in deroga per i lavoratori; il rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte; il sostengo al reddito per i soci produttori delle cooperative. La conta dei danni è già tristemente più elevata, un miliardo di euro. In Puglia sono circa 1500 le aziende florovivaistiche, quasi 5mila gli addetti diretti, con un notevole indotto, per un valore di circa 185 milioni di euro. Il comparto si concentra nei due grandi poli di Terlizzi in provincia di Bari e Taviano in provincia di Lecce.
“Il comparto rischia un clamoroso crac. Non possiamo abbandonare nessuno al suo destino – conclude Raffaele Carrabba – L’effetto sarà esplosivo in mancanza di adeguate misure di contenimento della crisi. Le immagini dei fiori al macero non fanno indignare soltanto i produttori. Il simbolo della gentilezza è calpestato in un tempo che ne ha tanto bisogno. Salviamo il settore florovivaistico e il cuore dell’Italia, nessuno escluso”.