Con la presente si intende smentire categoricamente quanto asserito dal signor Bobo Aprile del sindacato Cobas.

Questa Direzione non era in possesso di alcuna informazione circa lo stato di salute della dipendente, oltre a quello derivante da un generico certificato di malattia trasmessoci dall’INPS il 12 marzo, attestante un periodo di malattia di 10 giorni, che di certo non faceva riferimento ad eventuali periodi di quarantena e/o ad operazioni di sorveglianza sanitaria in corso. Solo nella giornata del 22/3 u.s. alle ore 13:17 dal direttore del Reparto Covidl9 del Presidio Ospedaliero A. Penino di Brindisi si è potuto apprendere dell’episodio di ricovero e quindi della positività del tampone.

Si è pertanto tempestivamente provveduto, nel rispetto delle procedure regionali all’uopo previste, a richiedere al Responsabile Ufficio Igiene dell’ASL di Brindisi l’esecuzione dei tamponi per tutte le persone ritenute essere venute in contatto stretto con la predetta dipendente. In aggiunta, questa Direzione ha suggerito l’estensione dell’esecuzione dei tamponi, in un ottica di maggiore tutela delle condizioni di lavoratori e pazienti, a tutto il personale operante nelle aree di degenza, nelle palestre e negli ambulatori interni. Appare appena il caso di sottolineare che comunque, coerentemente con le procedure Covidl9 regionali, l’esecuzione di questi ulteriori esami è una decisione che sarà presa direttamente dai competenti uffici dell’ASL.

Si sottolinea infine come tutte le dotazioni di DPI siano state distribuite sempre nel pieno rispetto delle indicazioni derivanti da circolari ministeriali e disposizioni dell’Istituto Superiore di Sanità.

Rif:

Il Sindacato Cobas denuncia che un secondo lavoratore del Cup di Ostuni ed una fisioterapista della Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica sono stati contagiati dal coronavirus .