GUARITO AL MIULLI IL PRIMO PAZIENTE COVID ARRIVATO IN PUGLIA DALLA LOMBARDIA
L’uomo, 56 anni, con insufficienza respiratoria severa, era stato trasferito lo scorso 20 marzo in aereo con una barella ad alto biocontenimento
È guarito il primo paziente Covid atterrato in Puglia da Bergamo la notte del 20 marzo scorso a bordo di un aereo C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa con una barella ad alto biocontenimento. A darne notizia i medici dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, dove l’uomo, 56 anni, era stato ricoverato con una insufficienza respiratoria severa, a seguito della richiesta dell’Azienda ospedaliera Giovanni XXIII di Bergamo.
“La guarigione oggi del primo paziente Covid che la Puglia ha accolto dalla Lombardia rende davvero speciale questa giornata – dichiara il presidente Michele Emiliano – è una gioia sapere che quest’uomo, arrivato in Puglia in condizioni assai critiche, farà presto ritorno a casa sano e salvo appena finita la fase riabilitativa, grazie alla competenza e alla professionalità degli operatori sanitari del Miulli. A tutti loro va il mio ringraziamento e un augurio di ogni bene al paziente che spero porti con sé il calore e l’affetto dei pugliesi”.
Il paziente è adesso fuori pericolo dopo essere stato sottoposto a due tamponi risultati negativi nelle giornate del 24 e del 25 marzo. Le sue condizioni di partenza erano piuttosto critiche: il paziente presentava infatti una miocardite che ne aveva minato le forze e messo a rischio la vita nonostante la giovane età. Il lavoro e le cure dei rianimatori del Miulli hanno però permesso di recuperare la funzione cardiaca e quella respiratoria, tanto da consentire in un breve periodo di arrivare alla rimozione della cannula tracheostomica. Dopo alcuni giorni di riabilitazione, il paziente è riuscito a recuperare una funzione respiratoria normale, merito anche del supporto psicologico, del contatto con la famiglia (assicurato dagli apparecchi digitali che il Miulli ha messo a disposizione per l’uso in reparto Covid) e della forte relazione empatica che si è creata fra il paziente e tutto il personale medico e infermieristico dell’ospedale.
Il trasferimento del paziente aveva richiesto una complessa operazione di soccorso MEDEVAC (MEDical EVACuation), coordinata dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile, dalla Centrale remota operazioni soccorso sanitario (Cross) di Pistoia, insieme a Centrale operativa del Policlinico, ASL Bari, SET 118 e Aeronautica Militare.