FocusItalia

PASQUA E PASQUETTA CON NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI CHIUSI?

AVINO MONTARULI (UNIPUGLIA). “DECISIONE CONDIVISA MA NON SI DIMENTICHI CHE LE ORDINANZE DEI SINDACI SONO TUTTE ILLEGITTIME ED INEFFICACI, COME DETTO DA CONTE. IL GOVERNO NON HA MAI DATO AI SINDACI POTERI SPECIALI IN MATERIA DI ATTIVITA’ PRODUTTIVE”


La chiusura dei negozi e dei centri commerciali la domenica di Pasqua e il lunedì di pasquetta riporta alla ribalta della discussione politica e sindacale la delicata questione relativa alle chiusure festive dei negozi. Una discussione che si protrae da almeno 22 anni cioè da quando il cosiddetto Decreto Bersani avvio il processo di liberalizzazioni. Sicuramente il sindacalista andriese Savino Montaruli è in cima alla piramide di chi si è battuto nei decenni contro le aperture domenicali e festive dei negozi e dei centri commerciali. Tutto è scritto nei verbali delle riunioni che in questi 22 anni si sono tenute su questo argomento e le azioni di protesta sono state tantissime,, anche a livello nazionale fino all’udienza in piazza San Pietro con Papa Benedetto XVI. Ci voleva il Coronavirus per tornare a parlare del delicato argomento mentre a livello governativo qualcuno ha pensato bene di congelare una discussione già avviata e finalizzata alla reintroduzione di criteri finalizzati alle chiusure festive. In queste ore, ancora prima che i Sindaci emanassero le eventuali ordinanze sindacali, quindi in modo assolutamente scorretto ed inaccettabile, si paventa la possibilità di “imporre” la chiusura dei negozi e centri commerciali non solo nella domenica di Pasqua ma anche il lunedì di Pasquetta. A tal proposito si è espresso il Presidente UNIPUGLIA, Savino Montaruli, il quale in maniera molto opportuna e precisa, ha chiarito: “premesso che siamo i primi a sostenere in modo chiaro e senza equivoci né opportunismi, come invece sovente fanno polisindacalisti asserviti alla politica ed ai poteri forti dell’economia, che è assolutamente necessario tornare a considerare le aperture domenicali e festive dei negozi una deroga alla chiusura festiva obbligatoria e non viceversa, voglio solo ricordare ai sindaci che si appresterebbero ad emanare ordinanze di chiusura per le due suddette giornate che tali provvedimenti sarebbero tutti illegittimi ed inefficaci, come stabilito dai vigenti decreti del Governo e come chiaramente asserito dallo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte comunicando direttamente ai sindaci che tali ordinanze in materia di attività produttive non possono essere emanate. Infatti – prosegue Montaruli – i sindaci non hanno acluna competenza in materia e l’emanazione di ordinanze sindacali in tal senso li metterebbe addirittura di fronte a responsabilità non solo di carattere amministrativo quindi invito gli amici amministratori comunali a fare molta attenzione, anche perché il Governo non ha mai conferito loro poteri speciali in materia di aperture e chiusure dei negozi, tanto è vero che il sindaco di Barletta, ad esempio, ha dovuto revocare le sue ordinanze restrittive in materia di commercio, su sollecitazione del signor Prefetto della Provincia BT. Lo stesso signor Prefetto, cui la presente è altresì indirizzata, è invitato a vigilare sulla delicatissima questione dando anche seguito alle nostre precedenti richieste inviategli ripetutamente. La nostra tradizione commerciale ha sempre determinato la chiusura totale spontanea dei negozi nella giornata di Pasqua e la mezza giornata di apertura il lunedì dell’Angelo (Pasquetta). Anche in questa circostanza il comportamento sarebbe stato identico e soprattutto si sarebbero evitati assembramenti nella giornata di sabato con la gente che si andrebbe ad approvvigionarsi di merci per ben due giornate consecutive, con grandissime responsabilità gestionali riversate tutte direttamente sui poveri esercenti. Peraltro già nei giorni scorsi ed in queste ore la più grande catena di Supermercati del territorio, ad esempio, ha informato la clientela dell’apertura mattutina certa almeno del lunedì di Pasquetta. Purtroppo al Tavolo provinciale si continua ad escludere le Rappresentanze di Base dei Commercianti che non sono rappresentati dalle lobby sindacali e questo non fa onore alle istituzioni ma le priva di quel contributo importante e necessario per evitare che poi vengano emanati provvedimenti illegittimi, inefficaci e si disorienti commercianti e consumatori che da quelle Istituzioni si aspettano certezze non confusione.” – ha concluso il leader sindacale Montaruli.

Condividi: