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BRINDISI.Oss precario positivo al coronavirus e senza casa, scatta la solidarietà della CGIL

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Da Brindisi arriva una bella storia di solidarietà. Il capoluogo salentino è tra le maglie nere in Puglia per l’alto numero di positivi al Coronavirus.


Dall’ospedale Perrino, arriva una storia di aiuto nei confronti di una lavoratrice precaria.
A.C. celeremo il nome per motivi di privacy, lavora presso l’ospedale più importante della provincia di Brindisi, un lavoro precario, che a breve cesserà, ma questo non le ha mai impedito di mettersi al servizio degli altri.
L’operatrice, che viene da fuori regione, è in servizio presso uno dei reparti Covid del nosocomio Brindisino, quando le viene comunicata la positività al Virus. Presa dallo sconforto e dalla paura, A.C, avverte i suoi coinquilini della positività.
Sono ore di angoscia per la lavoratrice precaria, la famiglia è lontana, e chi la ospita potrebbe infettarsi. Cosa fare? La ragazza torna a casa ma trova i coinquilini in preda alla paura.
Si rifugia in macchina decisa ad isolarsi, non ha una casa, non sa dove andare, resta in macchina finché, non interviene la CGIL.
Il sindacato, richiamato dai tantissimi lavoratori che volevano dare ausilio ad A.C. si mette immediatamente in contatto con la lavoratrice.
La Cgil contatta i vertici dell’ASL Brindisi, che prontamente rispondono alla richiesta d’aiuto.
Cominciano le valutazioni del caso, in prima battuta alla stessa veniva proposto un ricovero in area post covid, ma la ragazza è asintomatica e rifiuta.

Dunque, la Cgil, interveniva contattando la direzione Generale dell’ASL BR per trovare una sistemazione alberghiera.
Grazie al lavoro di concertazione tra il sindacato e l’azienda sanitaria, quest’ultima individua un B&B disponibile ad accogliere la lavoratrice.
Appresa la notizia la ragazza è scoppiata in un pianto liberatorio. Da tempo la CGIL è impegnata nella lotta al rinnovo del contratto di lavoro dei tantissimi precari, che sono impiegati in prima linea nella ASL BR alla lotta contro il coronavirus.
Quanto vi abbiamo raccontato è uno spaccato delle tante difficoltà che un lavoratore precario incontra quotidianamente. Infatti, se questa dipendente precaria, avesse avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato, probabilmente avrebbe avuto la possibilità di possedere una propria abitazione.
La CGIL si augura che anche questo episodio sia da sprone al DG Pasqualone affinché vengano immediatamente prorogati i contratti fino a 36 mesi a tutto il personale precario, nella speranza che possa intervenire una nuova normativa che li stabilizzi definitivamente.


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