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Cobas Brindisi:Contagiata dipendente Sanitaservice reparto oculistica.La misura è colma!!!

Il Sindacato Cobas dichiara nelle prossime ore lo stato di agitazione di tutto il personale sanitario della Provincia di Brindisi contro la gestione Emiliano dell’emergenza Covid-19 .

La misura è colma!!!

Noi non siamo giustizialisti, ci ripugna fare denunce contro qualcuno ma se non cambia la musica per Brindisi  saremo costretti a farlo .
Si continua ad operare con quelli che riteniamo comportamenti sbagliati che allargano il contagio all’interno degli ospedali.

All’ospedale Perrino una altra  dipendente di Sanitaservice che opera nel reparto oculistica è risultata positiva al Covid-19.

L’organizzazione del Perrino  dopo tutti questi contagi dimostra che fa acqua da tutte le parti, ma addirittura si peggiora il trattamento al personale.

Ci telefona un nostro iscritto della Sanitaservice questa mattina dicendoci che il giorno in cui è stato effettuato un tampone lui era in ferie.

Ritornato a lavoro chiede di fare il tampone recandosi anche alla direzione sanitaria del Perrino , competente anche per i dipendenti della Sanitaservice, non ottenendo nessuna risposta.

Il Sindacato Cobas parla con l’Amministratore della Sanitaservice , Flavio Roseto, che gli conferma lo stop ai tamponi perché c’è una circolare regionale di Emiliano e Lopalco che vieta gli screening di massa.

Ci riferisce che non è il solo dipendente Sanitaservice a non aver fatto i tamponi ma che ce ne sono altri

Caro Presidente Emiliano siamo alla follia !!!

Abbiamo chiesto i tamponi periodici per tutte le persone che lavorano negli ospedali e servizi Asl unitamente ad una migliore sanificazione degli ambienti , ma neanche a parlarne.

Anche i nostri umili suggerimenti relativi a considerare tutti gli arrivi all’Ospedale Perrino  come potenziali Covid-19 non hanno avuto  fortuna .

La Asl parla di urgenza per  chi deve essere  operato  immediatamente ; cosa non vera perché in questa situazione si attrezzano apposite   sale chirurgiche   con i DPI del caso per il personale sanitario.

Per quello che vediamo la nuova terapia intensiva è costretta da parte della Regione al gioco delle belle statuine; è ferma lì in attesa di chissà che cosa.

 Il documento di valutazione del rischio va aggiornato ma nessuno se ne preoccupa continuando imperterriti a commettere gli stessi errori.

Gli ospedali in Italia che hanno realizzato queste misure non hanno ricevuto danni.

Insomma sbagliare è umano , come poteva essere  per i primi giorni, ma perseverare è diabolico.

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