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BRINDISI.Il Sindacato Cobas riconferma i dubbi sollevati in questi due mesi di gestione emergenza Covid-19.

Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale sanitario della provincia di Brindisi e richiesta di incontro con il Direttore Generale della ASL, Giuseppe Pasqualone , e dell’Amministratore di Sanitaservice , Flavio Roseto.

Intanto continuano le proteste del personale sanitario al Perrino .

 Di seguito riportiamo la lettera di un gruppo di lavoratori di Sanitaservice adibito a varie  operazioni Covid-19 che abbiamo ricevuto nella cassetta della posta del Cobas .

Questi lavoratori   esprimono forti dubbi sul fatto  che le operazioni assegnate a loro siano organizzate  nel miglior modo possibile per evitare rischi di contagio per loro , per gli ammalati, per evitare di far  entrareil Covid-19 nei reparti.

Riportiamo la lettera ,ovviamente senza nomi,  solo per rilevare l’alto tasso di rischio ancora presente nell’ospedale Perrino.

La Regione Puglia comincia solo in questi giorni  a pensare di cambiare gestione organizzativa  degli ospedali, che sono stati vera e propria fonte di contagio.

Questi buoni propositi della Regione Puglia sono i suggerimenti che il Cobas sta proponendo fin dall’inizio di questa epidemia.

Le parole del Direttore Generale della ASL, Giuseppe Pasqualone , a TG3  sono state per niente rassicuranti perché , come lui stesso afferma , si sono accorti di aver commesso degli errori ma nulla o quasi nulla è stato fatto per rimuoverli.

Ci si nasconde dietro circolari regionali per dire che tutto è in regola; bisogna avere il coraggio di realizzare i necessari cambiamenti che hanno portato l’ospedale Perrino e le RSA ad essere motivo di contagio che ha interessato i media nazionale.

Questa è la lettera di un gruppo di ausiliari consegnata alla Direzione Sanitaria dell’Ospedale Perrino:

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Spettabile Direzione Sanitaria ospedale Perrino,

nella giornata odierna dell’1 maggio dedicata ai lavoratori, il sottoscritto ….., addetto al servizio di logistica come ausiliario al servizio Covid-19 e sospetti Covid-19 , venivo chiamato dal reparto di chirurgia plastica alle ore 14,00 per eseguire un trasferimento di un paziente risultato negativo al Covid-19in UTIC.

Arrivato in reparto chiedevo se il paziente che usciva da una zona rossa fosse stato sanificato con il suo letto.

Il dottore di turno insieme con gli infermieri mi rispondevano che era uscita una nuova circolare della direzione sanitaria che prevede di non sanificare più i pazienti in quanto il prodotto usato per sanificare risultava tossico per la salute.

Successivamente alle 16,24 ricevevo una altra chiamata sempre dalla chirurgia plastica che mi chiedeva di scendere una barella vuota adibita al Covid-19 nel reparto OBI(osservazione breve intensiva).

Arrivati sul posto chiedevo agli infermieri di turno i dispositivi adeguati per tale trasporto.

Mi veniva risposto che non erano tenuti a darceli.

Dopo vari tentativi di farci avere i dispositivi e ricevendo sempre risposte negative siamo stati costretti a declinare la richiesta.

Nel medesimo istante informavo il mio responsabile di Sanitaservice  …….. dell’accaduto.

Seguono le firme dei lavoratori interessati.

 

 

Per il Cobas Roberto Aprile

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