Le parole del Ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, se finalmente aprono a procedure concorsuali digitalizzate e “spalmate” sul territorio nazionale, nulla dicono o prospettano sull’implementazione di nuove modalità di svolgimento dei concorsi pubblici, che oramai da quasi 60 giorni restano impantanati nell’epoca del #lockdown.

Tale situazione, oltre a provocare ulteriori (de)pressioni sulla già fallace P.A., pesa fortemente sul piano socio-economico ritardando l’ingresso nel mondo lavorativo dei concorrenti vincitori.

Per cui proponiamo alla Ministra Dadone di cogliere l’occasione per intervenire sull’iter concorsuale solito, fondato su fasi selettive ridondanti (preselettiva, da 1 a 3 scritti, orale) provvedendo all’eliminazione della prova orale (ed annessa discrezionalità della commissione), con il conseguente ricorso, in misura maggiore o esclusiva, a domande a risposta chiusa per le prove scritte (i famosi #test), con maggiore oggettività, economicità e celerità di giudizio, di modo da dare in breve termine respiro all’amministrazione pubblica e all’occupazione.
Il tutto applicabile anche ai #concorsi già attivi e la cui procedura non sia andata oltre la prova #preselettiva.

 

Associazione ConcorsistAnonimo