Mentre l’Ambasciata Italiana della Repubblica dell’Azerbaijan festeggia l’importanza del 28 maggio nella sua storia di “democrazia” e il partenariato strategico tra Italia e l’Azerbaijan, alla presenza di Marco Alverà, Amministratore Delegato SNAM, e altre personalità politiche italiane, nello stesso giorno muore sul cantiere SNAM dell’ interconnessione TAP Brindisi – Melendugno, un giovane operaio, Simone Martena.
Aveva 35 anni, di Squinzano, saldatore per conto della ditta Max Streicher SPA, esecutrice dei lavori Snam. E’ rimasto schiacciato da un macchinario, denominato SIDEBOOM, preposto alla posa dei tubi che dovranno essere attraversati dal gas, nella trincea di scavo del gasdotto SNAM nei pressi della strada Pisignano-Castrì.
Max Streicher SPA, gruppo tedesco con sede anche a Parma, è certificata ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001 e si occupa della costruzione di gasdotti e impianti relativi.
Il Movimento No TAP di Brindisi aveva già denunciato la mancanza di misure di sicurezza sui cantieri dovuti alle protezioni anticovid durante il lockdown degli ultimi mesi, quando tutti gli altri cantieri erano fermi, ma SNAM invece continuava a lavorare perché inserita tra le aziende necessarie per l’approvvigionamento di energia, malgrado fosse solo un cantiere…
E questa mancanza di misure di sicurezza erano stati denunciati anche da un operaio del cantiere al TG3 Puglia, poi prontamente non riconfermato al lavoro. Gli operai delle ditte subappaltatrici hanno contratti mensili e nessuna rappresentanza sindacale è permessa: chi si lamenta non viene confermato al lavoro… E tutto in nome delle certificazioni di qualità di Max Streicher, che sul suo sito parla di “High standards and competence in pipeline and plant construction”….
E intanto un giovane operaio proprio di questa ditta muore schiacciato da un tubo.
Il Movimento No TAP di Brindisi aveva anche denunciato tutte le irregolarità di TAP e SNAM, come le operazioni non autorizzate di distruzioni di ulivi anche monumentali in zona infetta, dove la legge richiede l’autorizzazione del proprietario per l’espianto, mentre SNAM ha abbattuto oltre 6000 ulivi sugli 8603 del tracciato del gasdotto, come quelli di Torchiarolo, abbattuti senza l’autorizzazione della Commissione Ulivi Monumentali della Regione: la più grande strage di ulivi mai vista in Italia in nome dell’Interesse nazionale e spesso col solo esame visivo, spesso senza l’autorizzazione dei proprietari.
Chiediamo al procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, che ha già inquisito i vertici di TAP/SNAM per disastro ambientale, a fermare questo scempio almeno ora, che ci è scappato un morto innocente, una ulteriore morte inutile sul lavoro, per una grande opera inutile, dannosa e costosa.
Viene prima la vita, poi i dividendi miliardari di SNAM.
Siamo vicini alla famiglia di Simone.
Movimento No TAP di Brindisi