La Storia del Sindacato territoriale scritta da uomini e donne impegnati giornalmente nel mondo del lavoro dice tutt’altro.
Restiamo fieri nell’aver interpretato e rappresentato democraticamente le esigenze dei cittadini, anche in momenti di grossa conflittualità, cosa che la politica non ha saputo fare. L’assoggettamento a politiche assistenziali e vessatorie nei confronti del territorio hanno paternità non imputabili al movimento sindacale e di questo “i compagni del movimento del Sindaco” dovrebbero prenderne atto. Sappiamo che non è facile delegittimare o accusare chi oggi è compagno di viaggio dell’attuale Amministrazione comunale. L’opportunismo politico, però, non può confliggere con il perbenismo imperante. Non vogliamo giocare con il Sindaco “il secondo tempo di una partita”, in quanto non solo non c’è stato confronto in un ipotetico primo tempo, ma neppure il fisco d’inizio. I cittadini lavoratori non possono essere spettatori paganti di una sfida deleteria per l’economia ed il tessuto sociale del territorio. Se il cambiamento è rappresentato dal diniego ad ogni forma di sviluppo e diversificazione del tessuto produttivo locale noi non ci stiamo. Se vogliamo parlare della storia, i fatti insegnano che alla contrapposizione ideologica all’insediamento del rigassificatore, oggi si assiste supinamente ad una procedura di insediamento di un terminal gasiero nel centro della città. I traffici marittimi ed i i rischi per la comunità non fanno più parte nell’agenda politica! Al NO al carbone oggi non abbiamo registrato nessuna contrarietà alla massiccia movimentazione di materiale volatile ferroso destinato al siderurgico di Taranto. Quanto sopra nonostante i solleciti inoltrati al Sindaco in più occasioni. Alle manifestazioni di Melendugno contro la TAP nessun segnale di contrapposizione seria circa l’impatto di tale opera sul territorio brindisino. Alla lotta alle discariche fa da contraltare un silenzio assordate sui dati deficitari della raccolta differenziata e sull’abbandono del territorio occupato sempre più da discariche abusive. Ad un piano della mobilità annunciato da anni, e mai varato, l’unico intervento registrato è lo smantellamento del servizio di bike sharing. La nostra città è abbandonata e nel degrado. Potremmo andare oltre. Ma oggi più che mai serve un confronto costruttivo e leale. Prima del “fischio finale”, nell’interesse di tutti, auspichiamo una giocata responsabile da parte del primo cittadino!
Antonio Licchello