BRINDISI. Forum Ambiente e Sviluppo:AGGIORNARE LA RETE DI MONITORAGGIO AMBIENTALE: MEGLIO TARDI CHE MAI.
Apprendiamo con favore l’interesse attuale della politica alla rete di monitoraggio ambientale a Brindisi. Si deve notare però che un piano di monitoraggio globale era già stato già previsto per questa città con il Piano di risanamento del 1998, mai attuato. E che già nel 2012 presso il Comune di Brindisi un gruppo di lavoro a cui parteciparono diverse istituzioni pubbliche, Comune di Brindisi, ASL, CNR, ARPA, associazioni e professionisti dell’ambiente e della salute elaborò una relazione che conteneva tutta una serie di raccomandazioni per la rete di monitoraggio, per le emissioni e per la tutela salute pubblica inclusa una bioteca. Indicazioni rimaste purtroppo nei cassetti. (https://app.box.com/s/eaiqlmr4emxd4rvhsles)
La rete di monitoraggio ambientale di Brindisi in commissione ambiente nel 2020
L’approssimarsi delle campagne elettorali ha il vantaggio di imprimere accelerazioni ad iniziative che riguardano diversi settori della politica. Accade per esempio che il 12 giugno scorso, ben tre commissioni in Regione Puglia (Sanità, Lavoro e Ambiente) si siano riunite per valutare lo “stato dell’arte della rete di monitoraggio ambientale in provincia di Brindisi, anche alla luce delle recenti emergenze”. I consiglieri delle tre commissioni apprendono nel giugno 2020 che la rete di monitoraggio di qualità dell’aria all’interno dell’impianto petrolchimico di Brindisi non ha un controllo pubblico ed è di fatto inadeguata. Apprendono inoltre dalle parole del direttore generale di ARPA Puglia, che per le aziende soggette ad AIA nazionale, fra queste notoriamente anche Versalis, un sistema integrato di controllo pubblico non è una concessione che le aziende fanno ma un preciso obbligo.
La relazione del tavolo tecnico di Brindisi “Ambiente e salute” del 2012
Il tavolo tecnico si riunì a titolo gratuito per sei mesi nel 2012 presso il Comune di Brindisi. Era formato da un gruppo di lavoro a cui parteciparono diverse istituzioni ed enti (Comune di Brindisi, ASL, CNR, ARPA) ed elaborò una relazione finale contenente raccomandazioni per la tutela della salute pubblica. La relazione a cura di Marisa Marcucci e Cristina Mangia, di Emilio Gianicolo e Maurizio Portaluri riportava conclusioni e proposte che riguardavano anche la rete di monitoraggio della qualità dell’aria. Le riproponiamo per estratto in appendice e ne suggeriamo la lettura.
Dal 2012 al 2020: a che punto siamo?
Grazie alle mobilitazioni dal basso e ad interventi sporadici della politica alcune cose sono state fatte. Le 10.000 firme raccolte dai cittadini brindisini insieme ad alcuni lavori scientifici pubblicati hanno smosso la politica che ha disposto uno studio epidemiologico, l’istituzione di un registro delle malformazioni, l’acquisizione di qualche ulteriore sensore nelle centraline. Ma alla luce di quanto sta emergendo in questi giorni sulla questione monitoraggio ambientale ci sembra, purtroppo, che quanto scritto nella relazione inter-istituzionale del 2012 sia ancora molto attuale.
Salute Pubblica: Marco Alvisi
Medicina Democratica: Maurizio Portaluri
Forum Ambiente Salute e Sviluppo: Giorgio Sciarra
Appendice
Conclusioni della relazione “BRINDISI AREA AD ALTO RISCHIO E SITO NAZIONALE PER BRINDISI AREA AD ALTO RISCHIO E SITO NAZIONALE PER LE BONIFICHE” LE BONIFICHE” dicembre 2012.
“Avvio improcrastinabile delle attività di bonifica del suolo e sottosuolo fortemente inquinati.
Si ritiene pertanto necessario:
a) Adottare politiche per la riduzione delle emissioni massiche, da intendersi non solo in aria ma anche nelle altre matrici ambientali, autorizzando solo nuove attività industriali con minimo impatto ambientale e negoziando un programma di consistente riduzione degli impatti ambientali di quelle in esercizio, con particolare riferimento al settore energetico, con la progressiva riduzione del carbone, combustibile notoriamente ad elevato impatto sanitario, e la pianificazione della sua sostituzione con metano, nonchè alle emissioni di benzene provenienti dal polo chimico.
b) Effettuare controlli frequenti sui combustibili in ingresso e le scorie prodotte
c) Potenziare i controlli sulle emissioni in aria, acqua e suolo
Ai fini della valutazione della relazione con esiti sanitari, sarebbe opportuno una ricostruzione storica delle emissioni dei vari impianti industriali.
Riguardo al monitoraggio in aria, data la complessità degli scenari emissivi, sarebbe necessario aumentare la distribuzione di sensori di Benzene, PM2.5 e IPA in considerazione delle emissioni industriali, ed effettuare campagne di misura di PM1 e nanoparticelle
Effettuazione di campagne diffuse di campionatori passivi che coinvolgono aree estese della città.
Installazione di una centralina o realizzazione di campagne di monitoraggio, che includano anche microinquinanti, nella zona prospiciente il porto (zona Marimisti, Fontanelle)
Attuazione del monitoraggio globale già previsto per Brindisi con il Piano di risanamento del 1998. L’ARPA sia dotata del personale per le misure ai camini e le emissioni ai camini siano rilevate in continuo.
Studio accurato dei dati ambientali. Vista la gravità dello stato di inquinamento del territorio di Brindisi si rende necessario un approfondimento delle analisi riguardanti i risultati dei piani di caratterizzazione già prodotti, considerando la mole di dati ed il loro carattere spesso disomogeneo da un punto di vista spaziale e temporale. Tale approfondimento non è stato realizzato dal Gruppo di Lavoro per l’esiguità del tempo avuto a disposizione.
Realizzazione di una valutazione economica dei costi dell’inquinamento a Brindisi (seguendo la metedologia dell’EEA)
Nel settore ambientale e sanitario il Comune dovrebbe farsi carico di politiche di openData, rendendo libero, gratuito ed agevole il ri-utilizzo dei dati già in suo possesso (quelli provenienti da ARPA) e quelli acquisibili da altre organizzazioni (asl, osservatorio epidemiologico). Il tutto conformemente alle recenti disposizioni normative del Governo e della Regione Puglia sul tema del libero accesso e del riuso della informazione prodotta dalla PA.
Per realizzare politiche di prevenzione basate sull’evidenza scientifica, il Comune dovrebbe richiedere l’aggiornamento e la pubblicazione continua dei dati del registro tumori, la sistematica elaborazione dei dati sanitari in possesso della ASL – cause di morte, cause di ricovero, consumi di farmaci, esenzioni ticket, accessi al pronto soccorso, ecc – o di altri enti pubblici su infortunistica stradale, lavorativa, malattie da lavoro, infortunistica domestica, giornate di lavoro perso per malattia., ecc.
Sul piano della conoscenza epidemiologica si ritiene necessario richiedere al Ministero della Salute l’aggiornamento ad anni più recenti dello studio SENTIERI con l’attuazione per Brindisi delle attività ivi suggerite: “La conduzione di uno studio di coorte dei dipendenti del petrolchimico e di alcuni comparti dell’area portuale con un’analisi di mortalità e di incidenza contribuirebbe a dimensionare il ruolo eziologico della componente professionale per alcune patologie, in particolare i tumori pleurico e del polmone. Per approfondire il ruolo delle esposizioni sia occupazionali sia ambientali sulla salute dei residenti sarebbe opportuno acquisire dati sullo stato attuale dell’inquinamento ambientale, condurre studi geografici a livello subcomunale, realizzare mappe di esposizione della popolazione agli inquinanti emessi dai diversi impianti mediante modelli di dispersione Inoltre, sarebbe necessario valutare l’esposizione umana alle concentrazioni di inquinanti presenti nell’ambiente attraverso uno studio di biomonitoraggio, in modo da distinguere il ruolo delle esposizioni occupazionali da quelle ambientali.”
Per l’attività di biomonitoraggio si propone la costituzione di una Bioteca frutto della collaborazione tra Comune, ASL e ARPA, CNR ed aperta alla partecipazione dei cittadini, per monitorare gli effetti delle azioni di riduzione degli inquinanti.
Il Gruppo ritiene inoltre che sia necessario realizzare un Registro delle Malformazioni neonatali e che lo studio delle coorti lavorative sia esteso anche a quelle dell’industria energetica, cantieristica e portuale. Si chiede inoltre di istituire un Registro degli ex-Esposti all’Amianto
Per poter svolgere i numerosi studi di approfondimento necessari ad avere un quadro completo e aggiornato della situazione ambientale e sanitaria relative al territorio di Brindisi, il Gruppo di Lavoro propone l’istituzione di un Osservatorio permanente, costituito da un team multidisciplinare di specialisti, con operatori appartenenti alle varie branche scientifiche necessarie, allo scopo di fornire dati accurati utilizzabili dall’Amministrazione Comunale per politiche di risanamento ambientale.
Infatti tutte le predette attività richiedono un elevato contenuto conoscitivo. Per questo il Comune potrebbe anche negoziare con le agenzie pubbliche della formazione e della ricerca percorsi scientifici ed educativi in grado di fornire figure professionali e conoscenze che aiutino a realizzare i cambiamenti necessari.”