Incontro cobas comune su punto luce
Il sindacato COBAS ha incontrato questa mattina, il Sindaco Riccardo Rossi, l’assessore per i Servizi Sociali Isabella Lettori insieme a 4 lavoratori di Amani, non ancora rientrati in servizio presso il Punto Luce.
Il Cobas denuncia una situazione gravissima, cioè, la decisione da parte di Save the Children di cambiare il rapporto con l’amministrazione comunale in corso d’opera, minacciando di lasciare la città nel caso in cui non gli sia concesso di gestire il servizio autonomamente.
Questa decisione comporta l’esclusione del Comune di Brindisi e di conseguenza, dei lavoratori Amani, dalla gestione del servizio Punto Luce.
Il sindacato dei COBAS, considera inaccettabile, una decisione di questo tipo, perché i lavoratori esclusi non solo hanno partecipato alla nascita del servizio in questione, mettendo a disposizione professionalità ed esperienza, ma hanno costruito delle relazioni con minori e famiglie che, non si possono interrompere da un giorno all’altro.
I 4 dipendenti Amani, rappresentano un patrimonio inestimabile per il tessuto sociale di questa città, che non può essere sostituito da volontari, come già accaduto durante l’emergenza COVID, per cui troviamo inaccettabile che il loro futuro possa essere deciso da una associazione privata, quale Save the Children.
Il sindacato dei COBAS chiede che la situazione sia rivalutata dalle parti e che l’amministrazione possa trovare un punto d’incontro con Save the Children, al fine di ristabilire gli equilibri del servizio.
Bisogna tener presente che lo stesso servizio è nato sul presupposto che ci sarebbe stata una collaborazione tra Comune di Brindisi e Save the Children.
Anche se l’amministrazione ha garantito, per i lavoratori Amani, un allineamento con il resto dei servizi, smistandoli temporaneamente, la scrivente organizzazione sindacale è fortemente preoccupata per ciò che accadrà a fine luglio 2020 non solo per Punto Luce “ ma per tutti i servizi sociali.
Dall’1 Agosto si prevedono ulteriori tagli del 20%, su bandi di gara, che graveranno sulle spalle delle cooperative e di conseguenza, sulla qualità dei servizi erogati e sugli stipendi dei lavoratori.
Insomma una macelleria sociale dove vengono quasi cancellati i servizi sociali per i cittadini.
Un predissesto economico del Comune che contiene 40 milioni di potenziale contenzioso sui 56 totali che cancellano diritti costituzionali , chiediamo fortemente altre scelte!!!
Per il Cobas Roberto Aprile