Dopo le lezioni di “sindacalismo” da parte del Sindaco Rossi, della CGIL e della FIOM, ci mancavano quelle dei colleghi della Sinistra Sindacale in FILCTEM.
Ma si sa, nella vita c’è sempre da imparare e Noi siamo sempre disponibili ad ascoltare, a confrontarci, ma non a farci offendere da chicchessia!
E allora: vada che il Sindaco si lasci andare ad esternazioni gratuite sulla nostra incapacità di interloquire con lui; passi che la FIOM ci definisca “scudi umani” delle multinazionali, chiedendo addirittura di smantellare tutti gli impianti industriali non funzionanti, dimostrando di non conoscere la nostra realtà produttiva; ma addirittura ricevere la paternale lezione, da un RSU Componente minoritario della Sinistra della FILCTEM-CGIL sul ruolo e sul compito del Sindacato e delle rispettive Rappresentanze Sindacali Aziendali di riferimento della CISL, della UIL, della CISAL e della UGL, ci sembra veramente un po’ troppo e alquanto scorretto!
Senza entrare nel merito della fin troppo evidente frattura creatasi all’interno delle varie Componenti Sindacali e Politiche della Filctem-Cgil, un’altra conquista del Sindaco Rossi che è riuscito a spaccare “la sua O.S.” dopo aver spaccato la Città, a proposito di autonomia, riteniamo doveroso, a tutela della nostra immagine e di quella di migliaia di Iscritti che rappresentiamo nel Petrolchimico e nel settore industriale, di chiarire alcuni concetti, evidentemente viziati da un estremismo ideologico che non fa mai bene.
Capiamo il tentativo maldestro di giustificare agli occhi dei lavoratori, la scelta di sottrarsi dalla disputa in questione abdicando di fatto al ruolo sindacale. La differenza sta in chi difende le aziende, quando sono difendibili, per tutelare i lavoratori, e lo fa liberamente, senza bavagli e senza imposizioni dall’alto, e chi invece dice di attaccare le aziende e si mette in posizione di attesa e di concertazione, guidata da saccenti profeti.
Da più parti siamo stati tacciati di vestire i panni di “Avvocati” delle aziende, di non rappresentare al meglio i lavoratori e addirittura di non aver tutelato la salute, la sicurezza e l’occupazione di essi.
Senza vene di polemica, ci preme solo ricordare che questo Sindacato dei Chimici, non più tardi di quattro anni fa, ha prima dichiarato e poi effettuato una dura contrapposizione proprio nei confronti di Eni-Versalis, quando scelte di strategie industriali, raccomandavano la vendita ad un partner straniero. Agitazioni, diversi scioperi, manifestazioni locali e nazionali a carico dei lavoratori e delle risorse sindacali, NON delle aziende, per scongiurare quello scellerato piano di disimpegno dalla Chimica da parte di Eni, vedeva le scriventi OO.SS. sempre in prima fila.
Stesso discorso dicasi lo scorso anno in occasione del mancato rinnovo del CCNL Energia e Petrolio e in tante altre occasioni, in cui non abbiamo riscontrato condivisione su proposte aziendali di qualsiasi tipo.
Diverso invece il discorso sul tema della Salute, Sicurezza e Ambiente sul quale in gran parte del nostro settore ed in particolare nelle aziende multinazionali, possiamo tranquillamente affermare, senza timore di essere smentiti, che l’ottimo lavoro svolto dai nostri Rappresentanti della Sicurezza, insieme alla grande professionalità e responsabilità che contraddistingue i nostri colleghi, e non ultimo la disponibilità delle aziende ad investire Risorse Umane ed economiche sull’argomento, ha fatto sì che si raggiungessero elevati standard. Tutto questo è confermato dai trend degli infortuni, degli incidenti mortali e anche dei contagi in questo periodo di emergenza sanitaria da COVID-19, difficilmente rapportabili con diversi altri settori. Chi afferma che Eni utilizza questo tema per farsi pubblicità, squalifica anche il lavoro che i Sindacati Confederali e di Categoria ai vari livelli hanno svolto nel corso degli anni.
Infine, veniamo alla vicenda del blocco del Cracking di Eni-Versalis.
Il dare fiato ai vari personaggi anche bislacchi, se a qualcuno, abituato a seguire unilaterali correnti di pensiero, non può stare bene, noi invece lo riteniamo, in uno stato democratico come il nostro, elemento di arricchimento e di partecipazione. Valori molto vicini al nostro modo di intendere il Sindacato moderno.
I fiumi di inchiostro e gli esercizi chilometrici invece, consumati sulla scabrosa vicenda, a nostro avviso sono da intendere come volontà da parte di alcuni, Politici, Sindacati, Parti Datoriali, ecc, di spiegare bene alle parti interessate e non avvezze al sistema, Cittadini ed Istituzioni comprese, quello che si stava consumando con l’Ordinanza Sindacale in questione e quanto era importante conoscere la reale risultanza dei dati e la provenienza delle emissioni odorigene, prima di parlare di inquinamento ambientale.
Per questo non permettiamo a nessuno, né tanto meno ad un qualunquista RSU di offendere le nostre azioni definendole come “un gioco macabro sulla pelle dei lavoratori e dei Cittadini di Brindisi”.
Altri lo hanno fatto in questo periodo, alimentando la solita strategia del terrore, basta guardare cosa ancora accade sui vari social e quanti epiteti vengono rivolti a noi Sindacato e ai Lavoratori del Petrolchimico, senza nessuna condanna o presa di distanza da parte di alcuno.
Noi invece fin dall’inizio, e la scelta di condividere comunicati unitari sempre nel rispetto della libertà di ognuno và in questa direzione, ci siamo sempre sottratti, anche a chi a giusta ragione chiedeva iniziative più forti contro le Istituzioni, con l’intento unico di non alimentare la rabbia che serpeggiava e in un certo senso serpeggia ancora, dentro ognuno di Noi.
Perché, Noi prima ancora di essere Sindacalisti, siamo Lavoratori e con questo spirito rispettiamo e rappresentiamo i nostri colleghi. TUTTI !!!