Un’affermazione di autonomia sindacale dalla politica fa riflettere non poco!


Comunque, al netto di ciò, i tempi dei conflitti tra sindacato e lavoratori contro le aziende sono oramai alle spalle: La tutela della salute, della sicurezza, dell’ambiente, dei livelli occupazionali sono il nostro pane quotidiano, sono le tematiche principali all’ordine del giorno, e ci si pone responsabili in ogni istanza sindacale.
Asserire che il danno ambientale e l’inquinamento del nostro territorio siano da attribuire esclusivamente all’ENI VERSALIS senza un dato certo e inequivocabile è sinonimo di mancanza di conoscenza della zona industriale.
Qualora si intervistassero le maestranze dei metalmeccanici presenti nel Petrolchimico, sicuramente si otterrebbe una versione totalmente opposta da chi oggi pone forti dubbi sulla sicurezza, sulla tutela della salute e  ell’ambiente.
Possiamo certamente confermare che la committente ENI VERSALIS che investe milioni di euro nei temi citati, appaltando un’ampia mole di lavoro in molteplici settori, pretende, dai vari interlocutori, apposita documentazione e professionalità nel rispetto delle stringenti normative ambientali e di sicurezza:
“Bloccare la Produzione del Cracking“ esprime nella sua azione un elevato grado di incompetenza, soprattutto considerando i danni devastanti sul piano occupazionale che ne derivano all’indotto!
Ora, senza voler difendere nessuno, col solo intento di evidenziare quali siano i reali problemi dei lavoratori, se si dovesse continuare a sostenere il blocco del Cracking per tutelare l’ambiente, senza un reale motivo, come si provvederà a tutelare i lavoratori appartenenti ad aziende metalmeccanici, edili ecc.?
Puntare il dito in maniera così netta, in mancanza di dati certi, scarica il disastro dei mancati volumi produttivi sull’anello più debole, per tale ragione riteniamo fondamentale la presenza e la partecipazione del Sindacato e dei “Sindacalisti Metalmeccanici” in primis, sul tavolo tecnico e/o nella Task Force Regionale per l’Emergenza Occupazionale.
La FAILMS si chiede: cosa ne sarà di tutte queste maestranze dopo l’utilizzo della cassa integrazione con la proroga del decreto rilancio di sole 5 settimane, con ulteriori 4 settimane utilizzabili da settembre a ottobre prossimo, dove saranno parcheggiati tanti lavoratori tra luglio ed agosto senza ammortizzatori sociali e soprattutto senza lavoro?
Se i rappresentanti istituzionali si ostinano a percorrere questa strada, fra poche settimane, le aziende metalmeccaniche del brindisino, saranno al tracollo, già fortemente in crisi anche per l’evento nefasto dalla pandemia Covid-19.
La FAILMS si attiva da subito ad inviare una richiesta formale agli enti preposti, con l’auspicio che tutte le OO.SS. dei Metalmeccanici facciano fronte unico e chiedere con forza che a quei tavoli si renda indispensabile la nostra presenza, per costruire al meglio ed esplicitare le problematiche evidenziate, al fine di tutelare i lavoratori
e le loro aziende, prima che il disastro sociale diventi incontrollabile.