E’ considerato il male del secolo, una piaga sociale tra le più aggressive e comuni di oggi, un evento che ti cambia la vita, la prospettiva, la quotidianità.

Ammalarsi di tumore è, infatti, una delle peggiori circostanze nelle quali moltissime persone si ritrovano ogni giorno, perché intacca e corrode, non solo l’aspetto della salute, ma anche quello sociale e relazionale, innescando paure, timori ed incertezze da combattere in una guerra che spesso coinvolge un’intera famiglia.

Una guerra che per la squinzanese Paola Ancora è cominciata nel 2011, quando le è stato diagnosticato un tumore al seno. “La mia vita cambia, la paura era tanta – racconta alla nostra redazione – ma allo stesso tempo in me la forza cresceva ogni giorno di più, perché guardavo i miei figli e pensavo che non potevo permettermi di lasciarli soli senza di me. Ho affrontato una quadrante con l’asportazione del linfonodo sentinella, ma non sapevo ancora di essere una mutante, ossia di avere il gene malato, ereditato dalla famiglia. Così iniziai le cure, ma dopo 9 mesi ebbi una recidiva, una metastasi ai linfonodi giugulari, per la quale dovetti sottopormi a cicli di chemio e radioterapia”.

“Dopo dieci anni di continui controlli – racconta ancora Paola – il 5 febbraio di questo fatidico 2020, in seguito ad un ennesimo esame, mi diagnosticano un nuovo tumore al seno. Lacrime e sconforto mi assalgono, ma sapevo che dovevo farmi forza, ancora e più di prima. Mi sottopongo ad una mastectomia bilaterale con espansori. Sofferenze e dolori fisici non mi abbattono, perché qualcuno più forte accanto a me, i miei figli Sofia e Alessandro, mi aiutano ad andare avanti per arrivare ad oggi, per arrivare ad affrontare la chemioterapia ogni 21 giorni, presso l’Ospedale di Brindisi, dove ho trovato professionalità e amore da parte di tutto il personale medico. Stringo i denti, perchè so che presto tutto questo finirà, e sarò io a vincere anche stavolta. Il messaggio che voglio dare, attraverso le foto realizzate dal fotografo nonché mio amico Giuseppe Bello Roma che ringrazio, è quello di non arrendersi mai e sorridere sempre, anche quando il mondo sembra caderti addosso. Ringrazio ancora di cuore i miei amici per questa bellissima esperienza e per la loro vicinanza, il make up artist di Francesca Pellegrino e l’aiuto Ornella Patera. La vita oggi è cambiata, le piccole cose sono le più importanti, vivo attimo per attimo, faccio ciò che il mio cuore mi sussurra, perché sentire l’odore della vita è più forte che sentire quello che emanano gli ospedali”. “Concludo con un messaggio di speranza, invitandovi a tenere accanto a voi le persone che davvero vi vogliono bene e che vi fanno ridere, come faccio io, guardando al futuro con ottimismo e pensando sempre positivo, perché il male, ogni male, ha paura delle cose belle e delle risate. I giorni tristi e duri passano, abbiate tanta fede in Dio. Il dolore fisico è passeggero, queste sensazioni sono umane, ma non abbandonate la vostra quotidianità e non rinunciate ai vostri sogni e ai vostri progetti”. Una donna simbolo di coraggio, forza e tenacia, sempre più donna e guerriera innamorata della vita che con le sue parole ci fa comprendere il vero significato della vita ed il modo giusto per affrontarla. Grazie Paola. Se un giorno dovessimo aver bisogno di forza e coraggio sappiamo a quale porta bussare.

 

Fonte: Totem