Il Sindacato COBAS sostiene i lavoratori della Revisud che tornano a protestare sotto alla Prefettura di Brindisi con un sit in articolato per tutta la settimana, a partire da oggi lunedì 13 fino a venerdì 17, dalle 8 alle 14, per chiedere legittimamente le risposte alle preoccupazioni per il loro futuro e per il futuro dell’Azienda.
I lavoratori hanno dovuto prendere questa decisione perché sono stanchi delle continue vessazioni subite dalla Direzione Aziendale.
A distanza di quasi due mesi i lavoratori attendono ancora il pagamento del secondo ciclo di 9 settimane della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per covid 19.
Tale situazione sarebbe dovuta al “doloso” ritardo della presentazione delle domande di CIGO covid 19 all’ INPS.
L’ irresponsabilità e il cinismo dell’Azienda hanno portato i lavoratori allo stremo della disponibilità economica per il sostentamento delle loro famiglie.
Il mancato rispetto degli accordi sindacali per la rotazione del personale nelle parziali attività lavorative dell’Azienda ha fatto il resto per cui i lavoratori oltre ad aver subito un importante danno economico hanno subito anche una palese e pesante discriminazione.
Nonostante i recenti interventi della Prefettura di Brindisi che da qualche tempo aveva preso in carico la complessa vertenza dei lavoratori della Revisud per accelerare i tempi per i pagamenti della CIGO covid 19 e per portare l’Azienda nell’alveo del rispetto delle regole e delle norme ad oggi nulla è cambiato alla condizione dei lavoratori.
I lavoratori, che saranno nuovamente in Piazza Santa Teresa, chiederanno un incontro a S.E. il Prefetto di Brindisi, Dott. Guidato, per rappresentare il disagio che stanno vivendo assieme alle loro famiglie.
I lavoratori solleciteranno il Sig. Prefetto a sostenere un percorso condiviso, auspicabilmente con l’aiuto di Enti e Istituzioni, per trovare una soluzione definitiva a questa loro insostenibile condizione affinché possano vedersi garantiti i diritti Costituzionali messi in discussione dal comportamento della Revisud per nulla incline alla responsabilità sociale d’impresa.
La mancanza di prospettiva per le attività lavorative dell’Azienda non fa presagire nulla di buono per il mantenimento dei livelli occupazionali e questo non fa altro che aumentare la preoccupazione ai quasi 70 lavoratori e le loro famiglie.
Gli strascichi della pandemia rischiano di aggravare ulteriormente la situazione in un territorio come il nostro già molto sofferente dal punto di vista economico, sociale e occupazionale ed è proprio per questo che non possiamo permetterci altre distrazioni.