Il 19 marzo 2020 Enel Produzione S.p.A. ha presentato istanza VIA per la Sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuove unità a gas presso la centrale termoelettrica di Brindisi sud “Federico II” ed ha depositato per la partecipazione del pubblico 196 documenti (avvisi al Pubblico, elaborati di progetto, studio d’impatto ambientale, sintesi non tecnica, relazione paesaggistica, piano di utilizzo dei materiali di scavo).

L’avviso al pubblico del 12 maggio 2020, che riassume brevemente le caratteristiche del progetto, è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente il 16 maggio 2020. Da tale data è iniziato a decorrere il termine di 60 giorni per la presentazione di osservazioni da parte dei soggetti interessati e delle Amministrazioni che hanno ricevuto la comunicazione di avvio del procedimento.

Nonostante sia ormai prossima la scadenza del termine per la trasmissione delle osservazioni le Istituzioni e organizzazioni politiche locali non hanno aperto alcun dibattito al loro interno e con i cittadini sulla effettiva compatibilità del nuovo impianto con gli obiettivi del green new deal, sulla sua necessità ed utilità per la sicurezza del sistema energetico, sulla esistenza di alternative basate sull’utilizzo di impianti esistenti sul territorio, sulle modalità di dismissione della centrale a carbone e bonifica delle relative aree, sull’impatto delle opere accessorie del nuovo impianto, sul livello di interferenza con i siti della Rete Natura 2000: Bosco Tramazzone, IT9140001, SIC; Stagni e Saline di Punta della Contessa, IT9140003, SIC.

A ciò si aggiunga che nessun confronto è stato aperto a livello locale con le associazioni ambientaliste che da tempo hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione del nuovo impianto con argomenti puntuali espressi nel procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA.

Premesso che il dibattito è un’attività vitale nelle società democratiche, si ritiene urgente e indifferibile:

– che il Sindaco e Presidente della Provincia, la Giunta e i consiglieri comunali aprano un confronto con le associazioni ambientaliste;

– che ogni questione relativa alla realizzazione del nuovo impianto a gas venga trattata nell’ambito delle organi istituzionali comunali e provinciali;

– che la cittadinanza e le associazioni ambientaliste vengano informate sulla posizione che le dette Istituzioni intendono assumere nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale;

– che si affronti il tema relativo alle bonifiche dei terreni inquinati dal carbone, allo smantellamento del nastro trasportatore e al ripristino dello stato dei luoghi, in osservanza degli obblighi di legge previsti dalla normativa sulla dismissione dei siti industriali;

– che si incentivi l’autoproduzione diffusa di energia ed il risparmio energetico a partire dagli edifici pubblici e dalle abitazioni;

– in ultimo, ma non per importanza, che sia aperto un dibattito sulle ricadute occupazionali della riconversione della centrale Federico II e sulle opzioni che consentano quanto meno di mantenere gli attuali livelli occupazionali ovvero di incrementarli.