Il Sindacato Cobas continua nel suo impegno sul porto di Brindisi rivolto a costruire una mobilitazione cittadina per i primi giorni di settembre .
Abbiamo costituito un gruppo di lavoro per dare un nostro contributo alla discussione ma soprattutto per denunciare la illusione che si sta realizzando qualcosa che serva realmente al nostro porto.
Per questo non si può condividere la frase “il porto di Brindisi, che in questa particolare fase (transizione energetica) ha l’urgente necessità che si condividano le procedure autorizzative e che si dia corso alla realizzazione delle numerose opere infrastrutturali previste ed in larga misura già finanziate dal Piano Operativo triennale
approvato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale” del Comunicato stampa di Confindustria Brindisi per le seguenti ragioni.
La scheda E del Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2020- 2021-2022 dell’ADSP MAM contiene gli interventi previsti nel 2020.
Dei 7 progetti previsti per il porto di Brindisi, solo 2 hanno un certo rilievo (gli altri concernono di fatto manutenzioni o adeguamenti di scarso rilievo).
Il primo è “Potenziamento degli ormeggi navi Ro-Ro Costa Morena Ovest: realizzazione di un pontile con briccole”, per 9.300.000 €, di cui previsti nel 2020 3.300.000 €, con livello di priorità 1, ma allo stadio di Progetto definitivo (per poter essere messo a gara deve essere allo stadio di progetto esecutivo e preventivamente approvato
dal Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche). Nel caso specifico occorre che, prima del progetto definitivo, sia approvata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici quanto meno una proposta di Adeguamento Tecnico Funzionale, se non di Variante (si ricorda che a Costa Morena Ovest, in base al piano regolatore del porto in vigore, è interdetto il traffico passeggeri, che vi si svolge esclusivamente “in via provvisoria”).
Il secondo è “Lavori di manutenzione ed ammodernamento infrastrutture portuali della Stazione navale della Marina Militare”, per € 15.493.000,00, di cui previsti nel 2020 1.000.000 €, con livello di priorità 2, ma allo stadio di Progetto preliminare; peccato che le nuove navi della classe “Trieste”, che entreranno in servizio in sostituzione della classe “San Marco”, non possono entrare per le loro caratteristiche nel seno di Ponente, a meno che venga realizzato un apposito progetto, con tutte le procedure previste, di importo stimabile in diverse decine di milioni di €.
Non è certo per un demerito dell’attuale Presidente, ma si deve tener conto del fatto che tutte le opere previste dal piano regolatore in vigore sono state realizzate, ad eccezione della stazione marittima che non si può costruire perché il sito dove era prevista è di primaria importanza archeologica.
In definitiva si potrà incominciare a parlare seriamente di sviluppo del porto, che di fatto con la conclusione del traffico del carbone sta morendo, solo quando, dopo lo scorporo, si metterà mano adeguatamente al nuovo piano regolatore (cui, senza scorporo, di fatto, non è possibile mettere mano).
Per il Cobas Roberto Aprile