Uil Brindisi:Come sarà il dopo coronavirus?
Siamo sicuri che la tempesta passerà, ma ci chiediamo: in che mondo vivremo? Siamo convinti che il futuro del pianeta dipenderà solo dalle scelte fatte in piena emergenza? Cosa ci aspetta il dopo pandemia? Sono domande che bisogna porsi subito, mentre l’emergenza è ancora in corso!
Molti dei provvedimenti presi dal governo, citiamo ad esempio, lo smart working e la scuola digitale, avranno un forte impatto sul futuro del lavoro e dell’istruzione. L’eccezionalità degli eventi ci costringe a sperimentare ancora di più, a essere più rapidi nelle decisioni ed intraprendenti nelle scelte, ad affrancare e rendere più fluide le procedure burocratiche.
Si tratta di una accelerazione imprevedibile ed inaspettata che non si sarebbe mai verificata altrimenti, ma può rivelarsi molto utile per il futuro. Viviamo una fase complessa, tra le abitudini e le certezze pre Covid ed i dubbi e le insicurezze del presente e, soprattutto, del domani. È necessario ripartire esattamente da dove eravamo rimasti: scuola, sanità, lavoro, istituzioni. Il Sindacato è chiamato a mettere in pratica, con impegno civile e responsabilità sociale, l’insegnamento che la situazione che viviamo ha fino ad oggi determinato, con un approccio diverso ed innovativo. La UIL di Brindisi è consapevole e si attrezza per affrontare il cambiamento, già iniziato, nel mondo del lavoro, sia nel tradizionale ruolo di rappresentanza dei lavoratori che in quello dei servizi ai cittadini. Siamo consapevoli che la gestione delle relazioni sindacali e l’approccio delle vertenze non sarà semplice e dovranno essere disciplinate con la massima attenzione. Una fase così complessa tra il sistema di ieri e quello di domani deve essere attentamente approfondita ed aggiornata, facendo tesoro delle esperienze passate. In questi mesi deve essere costruito un nuovo modello, più attento ai bisogni e più concreto nei risultati. Cambieranno i rapporti tra le parti ed il modo di risolvere i problemi. Siamo chiamati a superare le contrapposizioni e le inutili strumentalizzazioni che hanno contraddistinto fino a ieri i protagonisti in causa assumendoci le nuove responsabilità che la gravità della situazione impone, dimostrando che il cambiamento non è a perdere, ma a modificare, migliorando un metodo di confronto e che la pandemia ha evidenziato. Riteniamo perciò necessario modelli di relazioni sindacali innovativi per rispondere alle necessità del mondo del lavoro e delle produzioni, nei settori commerciali e turistici più esposti alle stagionalità delle attività, in quello agro-alimentare con il dramma che vivono braccianti ed immigrati, in quelli in cui si gestiscono i servizi sociali e sanitari che colpiscono in maniera traumatica le famiglie più deboli ed esposte, costrette molte volte a sostituire le istituzioni nell’assistere anziani e ammalati con gravissime patologie. In questo contesto, complesso ed articolato, il ruolo del Sindacato, anche a livello territoriale, può e deve essere più incisivo e determinante, così come quello delle istituzioni più attento e concreto nelle decisioni. La UIL da anni è impegnata a sostenere le ragioni del confronto costruttivo. È il momento di metterlo in pratica. Tutti devono contribuire!
Il Segretario generale
Antonio Licchello