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BRINDISI.Al «Cinema Teatro Impero» l’autunno d’autore in una rassegna

Da ottobre a dicembre al «Cinema Teatro Impero» di Brindisi torna la programmazione pensata per tutti gli amanti dei film di qualità. Dieci titoli che insieme fanno una rassegna da non perdere, con ingresso a 5 euro, per altrettanti week-end all’insegna del cinema d’autore.

Spettacoli alle 18 e alle 20 per un viaggio nella società contemporanea attraverso i temi che più investono il nostro tempo. A partire dall’ingresso nel cinema e per tutte le dinamiche di spostamento nella struttura, di distanziamento interpersonale e di destinazione alla poltrona in sala, saranno fatte osservare le misure prescritte dalle linee guida nazionali e dai protocolli regionali in materia di contrasto al contagio da Covid.

Si comincia il 10 e 11 ottobre con «Qualcosa di meraviglioso», l’ultimo lavoro di Pierre-François Martin-Laval. Costretti a fuggire dal Bangladesh, Fahim e suo padre partono alla volta di Parigi. Al loro arrivo, cominciano una vera e propria corsa a ostacoli per ottenere asilo politico, con la minaccia di venire espulsi dalla Francia in qualsiasi momento. Grazie al suo dono per gli scacchi, Fahim incontra Sylvain, uno dei migliori allenatori di scacchi francesi che lo porterà al campionato nazionale dove si giocherà la possibilità di rimanere nel paese che ha accolto lui e suo padre.

Il week-end successivo, 17 e 18 ottobre, nella storica sala brindisina sarà proiettato «Storia di un matrimonio», regia di Noah Maumbach. Possibile elencare ciò che amiamo di una persona da cui ci stiamo separando? Lui, regista teatrale sulla cresta dell’onda, vuole restare a New York. Lei, attrice in ascesa, vuole trasferirsi col figlio a Los Angeles per lavorare in televisione. Baumbach racconta l’estenuante quotidianità di un divorzio trovando la misura perfetta di scrittura, regia e direzione d’attori (Adam Driver e Scarlett Johansson, superlativi).

La rassegna continua il 24 e 25 ottobre con «Grazie a Dio», film di François Ozon. Alexandre vive a Lione con la sua famiglia. Un giorno viene a sapere che il prete che abusava di lui quando faceva parte del gruppo degli scout officia sempre a contatto con i bambini. Inizia allora la sua personale battaglia con l’aiuto di François ed Emmanuel, anch’essi vittima del sacerdote, per raccontare le responsabilità del prete.

«Tornare» è il titolo del film in rassegna il 31 ottobre e l’1 novembre, di Cristina Comencini. Dopo una lunghissima assenza, Alice torna dagli Stati Uniti, dove è diventata una giornalista affermata, per assistere al funerale del padre, un ufficiale americano in forza alla base Nato di Napoli. Dopo la cerimonia la donna decide di restare in quella dimora così familiare e allo stesso tempo sepolta nella sua memoria, e mentre i ricordi riaffiorano la donna comincia a dialogare con una diciottenne che altri non è che se stessa da ragazza.

Il successivo appuntamento è con «Favolacce», di Fabio e Damiano D’Innocenzo, in programma il 7 e 8 novembre. Una calda estate in un quartiere periferico di Roma. I genitori sono frustrati dall’idea di vivere lì e non altrove, di avere (o non avere) un lavoro insoddisfacente. I figli vivono in questo clima e ne assorbono la negatività cercando di difendersene come possono e magari anche di reagire.

La rassegna continua con «Il grande passo», per la regia di Antonio Padovan, in arrivo nel week-end del 14 e 15 novembre. Mario e Dario sono fratelli ma non hanno niente in comune. Lontani e spaiati, condividono soltanto il dolore dell’abbandono paterno. Dopo un tentativo di lanciarsi sulla luna finito con un campo incendiato e una denuncia, Dario viene condannato al ricovero coatto ma l’intervento provvidenziale di Mario cambia il corso degli eventi.

«Semina il vento» è il titolo in locandina il 21 e 22 novembre, lavoro diretto da Danilo Caputo. Dopo tre anni di assenza, Nica, studentessa di agronomia, torna nel suo paese in Puglia. Qui trova una situazione complessa: gli uliveti di famiglia sono stati invasi da un parassita, il padre è disposto a tutto pur di portare a casa soldi, la madre soffre per la mancata apertura di un negozio che avrebbe voluto gestire. Nica però non ha dimenticato i valori che la nonna le ha trasmesso e si impegna, contro tutto e tutti, per trovare una soluzione.

Haifaa Al-Mansour è la regista del film «La candidata ideale», in sala nel week-end del 28 e 29 novembre. Maryam è una giovane saudita che fa il medico in una piccola clinica. Quando, per un problema con i documenti, le viene impedito di andare a Dubai per un convegno, si imbatte per caso nel modulo di candidatura alle elezioni comunali e decide di parteciparvi. Maryam ingaggia le due sorelle più giovani per gestire la sua campagna elettorale e insieme a loro combatte le discriminazioni in una comunità conservatrice e patriarcale.

«Le sorelle Macaluso», film della palermitana Emma Dante, è il titolo programmato per il week-end del 5 e 6 dicembre. C’è una terrazza a Palermo dove riparano le colombe e vivono le sorelle Macaluso. Maria danza, Pinuccia ama, Lia legge, Katia dispone, Antonella osserva. Le osserva azzuffarsi, truccarsi, inventarsi le giornate e rimandare la miseria. Un giorno d’estate la portano al mare a Mondello, all’ombra del famoso ristorante Charleston, e in un attimo Antonella diventa il loro errore fatale, il loro segreto, il loro rimorso.

La rassegna si chiude il 12 e 13 dicembre con «Undine: un amore per sempre», film del regista e sceneggiatore tedesco Christian Petzold. Undine lavora come storica presso il Märkisches Museum di Berlino, è appena stata lasciata da Johannes ma all’improvviso, nel bar del museo, compare il sommozzatore Christoph, del quale si innamora a prima vista. Questo nuovo amore permette alla donna di ricostruire se stessa, proprio come la sua Berlino. Ma quanto accaduto non può essere cancellato così facilmente e Undine finisce per imbattersi in quel mito del folklore europeo che la rappresenta.

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