Sciopero digitale contro il 5G: i pugliesi pronti alla protesta il primo novembre
Vincitorio: iniziativa di sensibilizzazione sociale per la prevenzione del danno dell’inquinamento elettromagnetico
Domenica 1 novembre 2020 l’Alleanza Italiana Stop 5G proclama il Disconnessi Day, giornata di disobbedienza civile. E’ l’invito rivolto ai cittadini per compiere una giornata di sciopero digitale.
In cosa consiste? “Semplicemente nel non usare collegamenti wireless” risponde Giancarlo Vincitorio che è il referente regionale in Puglia di Alleanza Italiana Stop 5G. “In questo modo – spiega Vincitorio – intendiamo inviare un forte segnale agli organismi pubblici decisori: per 24 ore niente uso di cellulari, niente smartphone, niente tablet, niente wi-fi e nessun utilizzo di tecnologia wireless. Vi garantisco che si riuscirà a vivere anche optando per connessioni più sicure e meno impattanti come il telefono fisso con filo e la navigazione in Internet via cavo o con tecnologia di trasmissione Li-Fi.”.
Soprattutto sul problema della sicurezza tecnologica si riscontrano oggettive lacune, gravi e numerose, ignorate a livello decisorio. Il decreto Legge Semplificazione del Governo centrale di fatto esautora alcuni poteri dei sindaci. Ad esempio, per il 5G, non potranno più emanare ordinanze di divieto di installazione antenne 5G sul proprio territorio.
“Nella sola provincia di Lecce – evidenzia Vincitorio – sono ben 45 i sindaci che, applicando il principio di precauzione, avevano impedito la proliferazione di questi impianti riuscendo così a scongiurare temporaneamente rischi di danni alla salute dei propri cittadini e dell’ambiente. A loro e indirettamente ai cittadini pugliesi, il Governo Conte ha ora tappato la bocca obbligandoli solo ad obbedire a volontà e decisioni di un Governo troppo compiacente con potenti lobby e aziende multinazionali. Con lo sciopero digitale nazionale possiamo evidenziare il nostro dissenso. Questo sciopero è un’iniziativa di sensibilizzazione sociale pensata per la prevenzione del danno causato soprattutto dall’inquinamento elettromagnetico. Chiediamo l’uso di strumenti tecnologici alternativi e sicuri, ovvero rispettosi per l’umanità, l’ecosistema, i diritti e le inviolabili libertà. Proviamoci tutti insieme domenica 1 novembre e poi in ogni successivo primo giorno del mese sino a quando non si capirà che è importante – conclude Vincitorio – rispettare la volontà popolare e non solo le convenienze economiche suggerite da lucrose multinazionali.”.