Durante l’emergenza Coronavirus la Asl di Brindisi ha gestito gli oltre cento casi positivi riscontrati al Focolare convertendo una residenza sociosanitaria per anziani in un grande reparto di Malattie infettive.
Per i pazienti dimessi dagli ospedali e in attesa del tampone negativo, invece, gli ospedali di comunità sono stati trasformati in strutture post Covid. Queste due esperienze sono state al centro dell’intervento del direttore generale Giuseppe Pasqualone, in un incontro con tutti i manager delle Asl pugliesi, durante la prima giornata del Forum Mediterraneo in Sanità, in programma fino a domani alla Fiera del Levante.
Pasqualone ha sottolineato “l’importanza di avere strutture, come gli Ospedali di comunità, per una presa in carico intermedia del paziente, utili anche in una situazione come quella pandemica. Queste strutture vanno incrementate su tutto il territorio per accogliere pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e che tuttavia non possono essere gestiti attraverso l’assistenza domiciliare. E possono essere affidate ai medici di medicina generale o direttamente a medici dipendenti con il supporto di specialisti”. A questo proposito Pasqualone ha ricordato che di recente la Regione ha autorizzato l’attivazione anche nel Comune di San Pancrazio Salentino di un nuovo Ospedale di comunità.
Dedicata al distretto sociosanitario, invece la sessione a cui ha partecipato oggi il direttore generale. “Due aspetti essenziali – ha detto – hanno consentito di attuare il processo di cambiamento nell’ambito del distretto. Il primo è il Presidio territoriale di assistenza realizzato nei piccoli ospedali riconvertiti nei comuni di Fasano, Cisternino, Ceglie Messapica, Mesagne e San Pietro Vernotico in cui si sono concentrate tutte le attività sanitarie. Il secondo punto di forza è la telemedicina avviata nel 2015 nel Pta di Ceglie Messapica con un progetto sperimentale ed estesa a tutta la Asl nel 2018 dopo lo svolgimento di una gara finanziata con Fondi comunitari”.