Si apre praticamente tra poche ore il processo contro i tre uomini che hanno minacciato la giornalista Marilù Mastrogiovanni, a seguito della pubblicazione di una complessa inchiesta investigativa sulla mafia salentina, pubblicata a sua firma sul giornale che ha fondato e dirige, il “ Tacco d’ Italia”, con cui ha condotto importanti inchieste .
Marilù, una giornalista “ senza paura”, che non si è mai tirata indietro, quando si tratta di parlare , basandosi esclusivamente sulla verità, di vicende che danneggiano le comunità. Insomma, un modo di far giornalismo che è un riferimento anche per chi si vuole avvicinare ad una professione difficile, offesa, ma al contempo “ affascinante” e appagante .
Marilù è stata messa sotto protezione per le gravi minacce subite , tanto da essere costretta a cambiare casa e città . Nello stesso procedimento, tuttavia, Marilù è parte offesa e imputata , un vero e proprio paradosso, se ci possiamo permettere .
Ma,alla vigilia del processo, Marilù non è sola. Emblematiche le parole di Simona Lanzoni, Vice Presidente di Fondazione Pangea Onlus e Coordinatrice della rete anti violenza Reama : “La giornalista è da 15 anni bersaglio di frasi di odio, volgari e sessiste, veicolate anche attraverso i social , e oggetto di una campagna di diffamazione e intimidazione, in quanto donna che ha fatto sempre sentire la sua presenza nel mondo dell’ informazione . Oggi, però, Marilù non è sola e alla vigilia del processo abbiamo voluto lanciare la campagna mediatica di informazione e sensibilizzazione “ Io sto con Marilù” che invitiamo tutti a condividere e rendere virale . Questo per difendere anche il diritto di informazione “.
Il processo vedrà al suo fianco anche la Consigliera Regionale di Parità della Regione Puglia, le associazioni nazionali e regionali, l’ UDI – Unione Donne Italiane, Giraffa Onlus di Bari e la coop di giornalisti IdeaDinamica, editore della testata, che si costituiranno parte civile . E una grande solidarietà arriva dal Centro Anti Violenza Renata Fonte di Lecce , da sempre vicina a Marilù e alle istanze di legalità del territorio.
Obiettivo della campagna non è di difendere una sola persona, ma per difendere, con tutte le forze e gli strumenti a disposizione , il diritto di tutte e tutti ad essere informati .
Ed allora… tutti con Marilù.