Ci siamo lamentati in questi giorni di non avere Santi in Paradiso.

Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la politica di condivisione è l’elemento indispensabile per superare la crisi. Invece, ancora una volta, emergono i dissidi. Non mancano, purtroppo, occasioni per mettere in evidenza che a Brindisi non si riesce mai a trovare una condivisione che permetta di realizzare progetti concreti per rilanciare l’economia del nostro territorio. I contrasti, questa volta, nascono dalla riunione che si è svolta a Mesagne con il sottosegretario Turco che, invece di essere considerata una opportunità da cogliere al volo, diventa al contrario un elemento di sterile discussione, non per costruire, ma per distruggere. Le dichiarazioni che abbiamo avuto modo di leggere sui giornali in questi giorni denotano, infatti, la chiara volontà di non volere fare niente, ma solo parole per mettersi in evidenza, e non di dare un contributo costruttivo per risolvere i problemi che hanno ridotto la nostra città ad essere il fanalino di coda della regione. Ed allora il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), invece di fare da collante per mettere d’accordo tutti ed essere considerato utile per la rinascita economica e sociale di Brindisi, diventa il nuovo elemento di divisione tra coloro che hanno il compito istituzionale di sostenerlo, arricchendolo con proposte comuni. Una cosa veramente inaccettabile che, ancora una volta, mette in evidenza la insufficienza politica dei nostri rappresentanti che, invece di costruire il bene della collettività brindisina, la penalizza prendendo la distanza da chi ci rappresenta a livello nazionale. Di argomenti di sviluppo ne abbiamo a iosa, dalla decarbonizzazione allinvestimento Edison, dai progetti del porto a quelli della ENEL Logistics, al risanamento ambientale, alla sanità.

Sono questi i temi che dovremmo affrontare con il sottosegretario Turco ed avere da lui la stessa disponibilità ed attenzione che ha rivolto verso Taranto. Invece, ancora una volta, si scatena una diatriba POLITICA che nulla a che vedere con la volontà di costruire!

Antonio Licchello